Un nome, Guido Battelli, italiano, professore all’Università di Coimbra, non potrà essere dimenticato....Traduce in italiano tutti i versi di Florbela, cosa non certo comune... E ammirandola sinceramente, contribuirà all’edizione postuma di Charneca em Flor, Reliquiae e Juvenilia.. E’ probabilmente grazie al suo intervento che sono fatte le prime riedizioni del Livro das Mágoas e del Livro de Soror Saudade...
...Ma Florbela ci ricorda sempre in modo chiaro che quello che le interessa
è l’Amore, e tutto ciò che romanticamente gli è vicino: la solitudine, la
tristezza, la nostalgia, la seduzione, l’evocazione della morte…Ed il
desiderio... Lo fa anche quando tratta temi differenti, mi ha spiegato qualcuno
che la ammira molto...
...Nell’ultimo anno della sua vita elabora un “Diario” sul quale scriverà fino a pochi giorni prima la sua tragica fine. E’ la prefazione alla sua fine.
Subito all’inizio spiega che non ha alcun obiettivo nello scrivere questo diario.
Poco dopo l’inizio spera che, “magari qualcuno, dopo la mia morte”, nel leggerlo, “si chinerà con un po’ di pietà, un po’ di comprensione” su quello che lei è stata o che ha creduto di essere. “E capisca quello che non sono riuscita a fare: conoscermi”.
Si definisce “onesta senza preconcetti, amorosa senza lussuria, casta senza formalità, retta senza principi, e sempre viva”, definizioni che ci portano direttamente a porci alcune domande.
Dopo aver ricordato i nomi dei suoi compagni e mostrare ancora una volta tutto il suo amore per il fratello Apeles, aviatore, la cui morte in un disastro aereo, la fa sentire ancora più sola, dice di non capire la paura che la morte fa, alla giovane autrice di un diario, di cui riporta alcune frasi....
Si guarda allo specchio e si definisce “rozza e brutta, grottesca e miserabile”, dubita della sua capacità di scrivere versi, ponendoci di nuovo davanti alle contraddizioni che la tormentano sempre e che esprime in un’altra frase: “vivere e non sapere che si vive”.
....Pone fine alla sua vita l’8 dicembre 1930, si pensa suicidandosi con i farmaci che assumeva, proprio nel giorno in cui compie trentasei anni, a Matosinhos, dove vive. Viene sepolta lì e in seguito il suo corpo è traslato nella sua terra natale, in Alentejo.
Con Florbela probabilmente non muore la più grande poetessa del suo
tempo, ma sicuramente muore una delle voci che ha saputo esprimere in modo
molto acuto e senza timore le grandi contraddizioni della sensibilità femminile
nelle sue passioni facendolo, allo stesso tempo, con una certa ingenuità,
impregnata delle verità semplici o complesse di ciò che è la donna, nella
convergenza della cultura e dell’essere...
Anoitecer (“Fado Florbela”, testo F. Espanca, musica di Luisa Notarangelo)
A luz desmaia num fulgor de aurora,
Diz-nos adeus religiosamente...
E eu que não creio em nada, sou mais crente
Do que em menina, um dia, o fui...outrora...
Não sei o que em mim ri, o que em mim chora,
Tenho bênçãos de amor pra toda a gente!
Como eu sou pequenina e tão dolente* (E a minha alma, sombria e penitente)
No amargo infinito desta hora * (Soluça no infinito desta hora...)
Horas tristes que são o meu rosário...
Ó minha cruz de tão pesado lenho!
Meu áspero e intérmino Calvário!
E a esta hora tudo em mim revive:
Saudades de saudades que não tenho...
Sonhos que são os sonhos dos que eu tive...
Purtroppo è altamente probabile che i due versi con asterisco, scritti tra parentesi in grassetto, facciano parte del testo di Anoitecer originario, perché così sono riportati su un testo di raccolta dei sonetti di Florbela Espanca, "Sonetos" (un’ edizione integrale corredata da fotografie e documenti biografici della poetessa originali) in nona edizione, pubblicato nel 1960 a Porto, dalla Livraria Tavares Martins.
La versione portoghese che canto di Anoitecer nell’album Terras de Portugal (2014), purtroppo è quella errata, ed è quella a cui mi sono affidata perché era presente nel primo dei testi in mio possesso, “Florbela Espanca Poesia Completa” (6 edizione) a cura di Rui Guedes (Publicaçoes Dom Quixote, Lisboa 2007).
1) Crepuscolo
La luce in un fulgor d’aurora impallidisce
Ci dice addio religiosamente...
Ed io che non credo in niente
Son più credente della bambina, che fui un giorno…anticamente
Non so cosa in me ride, o cosa in me piange,
Ho benedizioni d’ amore per tutta la gente!
Sono una bambina molto addolorata
In quest' ora d' amarezza infinita!
Ore tristi che sono il mio rosario...
Oh, croce mia di pesantissimo legno!
Mio aspro e interminabile calvario!
In quest' ora tutto in me rivive:
Le nostalgie di nostalgie che non ho…
I sogni che son sogni di quelli avuti…
2) Crepuscolo
La luce in un fulgor d’aurora impallidisce
Ci dice addio religiosamente
Ed io che non credo in niente
Son più credente della bambina, che fui un giorno…anticamente
Non so cosa in me ride, o cosa in me piange,
Ho benedizioni d’ amore per tutta la gente!
E la mia anima, oscura e penitente
Singhiozza in quest’ora infinitamente…
Ore tristi che sono il mio rosario...
Oh, croce mia di pesantissimo legno!
Mio aspro e interminabile calvario!
In quest' ora tutto in me rivive:
Le nostalgie di nostalgie che non ho…
I sogni che son sogni di quelli avuti…
F.Espanca POETAS* (pop.Fado Menor)
Ai as almas dos poetas
Não as entende ninguém;
São almas de violetas
Que são poetas também.
Andam perdidas na vida,
Como as estrelas no ar;
Sentem o vento gemer
Ouvem as rosas chorar!
Só quem embala no peito
Dores amargas e secretas
É que em noites de luar
Pode entender os poetas
E eu que arrasto amarguras
Que nunca arrastou ninguém
Tenho alma para sentir
A dos poetas também!
Meu fado, meu doce amigo
Meu grande consolador
Eu quero ouvir-te rezar,
Orações à minha dor!
Só no silêncio da noite
Vibrando perturbador,
Quantas almas não consolas
Nessa toada d'amor!
Cantando p'r uma voz pura
Eu quero ouvir-te também
P'r uma voz que me recorde
A doce voz do meu bem!
Pela calada da noite,
Quando o luar é dolente,
Eu quero ouvir essa voz
Docemente... docemente...
Testi portoghesi in
“Florbela Espanca Poesia Completa” (6 edizione) a cura di Rui Guedes (Publicaçoes Dom Quixote, Lisboa 2007)
Altre traduzioni in italiano dei sonetti di Florbela Espanca in
POETI DEL FADO E FOCUS STORICO FILOLOGICO SUL CANTO DELLA SAUDADE
ISBN 979-12-985512-8-2
Tutti i diritti riservati
Luisa Notarangelo
POETI DEL FADO con traduzioni in italiano di testi
INDICE
1) Natália de Oliveira Correia, poetessa
rivoluzionaria
2) David Mourão-Ferreira
3) Radici e rami, il Fado di Florbela Espanca
4) Rosa Lobato Faria
5) José Ary dos Santos
6) Mario Moniz Pereira, compositore e poeta
7) Vasco de Lima Couto, poeta e attore
8) La poetica di Carlos Conde
9) João Linhares Barbosa (1893-1965)
10)
Vasco
Graça Moura
FOCUS STORICO FILOLOGICO SUL CANTO DELLA SAUDADE
INDICE
1) Introduzione: le quartine di gusto popolare (F.
Pessoa)
2) Le cantigas galego-portoghesi
3) Le cantigas d’Amigo
4) La Cantiga de Amor
5) Fado, Mare e Saudade
6) Questa parola Saudade
7) Bibliografia della Saudade
IL PORTOGALLO LA SUA CULTURA E LA SUBLIME ARTE DELLA MUSICA
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4 commenti:
Maravilhosa lição.....o que aprendi aqui hoje!!!!!....
Abraço
Che bell'articolo Luisa !!! Fu meraviglioso per me conoscere i sonetti di Florbela, incuriosito proprio dal 'Fado dos olhos' di Katia Guerreiro, quindi non molto tempo fa. Sono proprio contento di leggere il tuo brano, di leggere qualcosa su di lei anche in italiano.
Di Mariza c'è anche la splendida interpretazione di 'Vozes do mar'
http://www.youtube.com/watch?v=E56A4dCv1ZI
Un abbraccio,
Luigi
Grazie Luigi...Vozes do Mar (nell'album Terra)è un'altro stupendo testo di Florbela...ma la musica di Desejos Vãos rende alla perfezione l'incanto e lo spirito del testo...un abbraccio
Obrigada José, para mim é importante que um portugues gosta do que eu escrevo...
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