domenica 28 febbraio 2010

VASCO DE LIMA COUTO, poeta e attore

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Stili del Fado

Poeta e attore, nacque a Oporto nel 1923 e morì a Lisbona nel 1980.
Il 27 Marzo 1947 debuttò grazie a Alves da Cunha e si fece conoscere in quasi tutti i teatri del paese.
Nel 1951 gli fu offerto di unirsi alla compagnia di Amélia Rey Colaço- Robles Monteiro ne “La Nina Boba” de Lope de Vega.
Nel 1952 tornò a Oporto per entrare nel Teatro Experimental de Porto, dove rimase per otto anni.
Partecipò alla rappresentazione di oltre quaranta opere di grandi autori. Tra le opere a cui prese parte ricordiamo: Morte di un Commesso Viaggiatore, di Arthur Miller, As Guerras de Alecrim e Manjerona, de António José da Silva, Topi e Uomini, di John Steinbeck e Il Rinoceronte, di Ionesco, Erano Tutti Miei Figli, di Arthur Miller, etc.
Nel 1967, nel Teatro Experimental de Lisboa, partecipò alla messa in scena di Bocage, Alma Sem Mundo, de Luzia Maria Martins, A Nossa Cidade, de Thornton Wilde, A Louca de Chaillot, de Giraudoux, A Noite de Verão e Anatomia de Uma História de Amor, de Luzia Maria Martins.
Il primo testo per un fado lo scrisse per José Manuel Osório: il testo di cui stiamo parlando è quello di Meu Amor Sem Direcção.
Nel 1960 interpretò D. Alfonso IV nell’opera “Castro” di António Ferreira. Fece alcune tournée in Africa del Sud, Angola e Mozambico.
Scrisse testi poi cantati da Amália, Carlos do Carmo, Max, Lenita Gentil, Vasco Rafael e altri.
Queste sono alcune canzoni il cui testo è di Vasco de Lima Couto: Andorinha; Meu Nome Sabe-me a Areia (musica di Alfredo Marceneiro); Disse-te Adeus e Morri (musica di José António Sabrosa); Que Povo é Este, que Povo? (musica del Fado das Horas); Fado da Madrugada (musica del Fado Tamanquinhas); Preciso de Espaço (musica di Verónica), Noite (musica di Maximiano de Sousa).
Dopo il 25 Aprile lavorò nel teatro Cornucópia, ma lo abbandonò poco tempo dopo per stabilirsi a Parigi, dove rimase per alcuni mesi. Tornò a Lisbona per prendere parte in qualità di attore nell’opera “O Encoberto” di Natália Correia, e per recitare più avanti nel Teatro Maria Matos.
Ha anche scritto alcuni libri: Arrebol (1943), Romance (1947), Recado Invisível (1950), Os Olhos e o Silêncio (1952), O Silêncio Quebrado (1959), Bom Dia Meu Amor... (1975).

Molti sono i testi nel repertorio di Beatriz da Conceição tra cui, Sou do Povo como tú amor
A vida que eu sofro em ti, Pomba Branca, Noite



Beatriz da Conceição

Noite (letras Vasco de Lima Couto, musica Maximiano de Sousa)

Sou da noite, o filho noite
Trago ruas nos meus dedos
de contarem os segredos
aos altos campos do amor.
E canto, porque é preciso
raiar a dor que me impele
e gravar na minha pele
as fontes da minha dor.

Noite,
companheira dos meus gritos
rio de sonhos aflitos
das aves que abandonei
Noite,
céu dos meus casos perdidos,
vêm de longe os sentidos
das canções que eu entreguei.

Ò minha mãe de arvoredo
que penteias a saudade
com que eu vi a humanidade
na minha voz soluçar.
Dei-te um corpo de segredo
onde arrisquei minha mágoa
e onde bebi essa água
que se prendia no ar.


Traduzione

Sono il figlio della notte, oh notte,
Porto strade nelle mie dita
A forza di raccontare i segreti
Agli alti campi dell'amore.
E canto, perchè devo irradiare
Il dolore che mi muove
E incidere nella mia pelle
Le fonti del mio dolore.

Notte,
Compagna dei miei lamenti
Fiume di sogni afflitti
Degli uccelli che ho abbandonato
Notte,
Cielo dei miei perduti casi,
Di lontano arriva il senso
Delle canzoni che (ti) consegnai

O madre mia del bosco,
Che pettini la nostalgia
Con cui ho visto l’umanità
Che singhiozza nella mia voce.
Ti ho dato il corpo di un segreto
Dove ho rischiato il mio dolore
E dove ho bevuto questa acqua
Che si afferrava nell’aria

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