lunedì 1 febbraio 2010

José "Zeca" Afonso, biografia

Post collegato: Il Fado e la Rivoluzione dei garofani

José Manuel Cerqueira Afonso dos Santos, figlio di un giudice e di una professoressa di scuola primaria, nacque ad Aveiro il 2 Agosto 1929 e passò i primi anni della sua vita tra la terra natale, l’Angola ed il Mozambico.
“Animale cantante” fu il soprannome che gli affibbiarono al liceo, dato che cantava serenate durante i primi giorni di scuola, giorni in cui gli studenti fanno una serie di feste ai nuovi studenti. In questo periodo conosce la vita “bohemienne” ed il fado tradizionale di Coimbra.
Tra il 1946 ed il 1948, mentre terminava il liceo, conobbe Maria Amália de Oliveira, una sarta, con cui si sposò di nascosto per via dell’opposizione dei genitori.
Quando, nel 1949, entrò nel corso di Scienze Storiche e Fliosofiche della Facoltà di Lettere, tornò in Angola e Mozambico insieme alla comitiva dell’ Orchestra Accademica dell’Università di Coimbra.
Nel 1953 nacque il suo primo figlio, José Manuel, e, mentre faceva ripetizioni e revisionava articoli nel quotidiano "Diário de Coimbra", furono lanciati i suoi primi dischi.
La Radio Regionale di Coimbra, della Radio Nazionale, fu il luogo scelto per registrare due dischi 78 giri, con canzoni di fado tradizionale di Coimbra.
“Fados de Coimbra” è il titolo del primo EP, edito nel 1956. Verso la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60, cominciò a frequentare gruppi e a cantare, regolarmente, in feste popolari.
Nel 1963 si laureò, con una tesi su Jean Paul Sartre, ed una votazione finale di 11 (il minimo sindacale).
L’ispirazione per scrivere la canzone "Grândola Vila Morena", che diverrà poi il segnale per l’inizio della Rivoluzione dei Garofani, gli venne dopo un suo concerto nella Società Musicale di Fratellanza Operaia Grandolese, avvenuta nel maggio del 1964.
L’unico disco edito dalla Valentim de Carvalho, "Cantares de José Afonso", è dello stesso anno, anno in cui tornò nuovamente in Mozambico dove visse e lavorò come professore per tre anni.
Il ritorno in Portogallo fu dovuto all’opposizione di José Afonso al sistema coloniale, uno dei pilastri della dittatura portoghese. Fu trasferito a Setubal, dove gli fu data una cattedra come professore e li fu colto da una grave malattia che lo forzò ad un ricovero di 20 giorni in ospedale. Appena si rimise, venne a sapere che era stato espulso dall’insegnamento ufficiale e così passò a vivere grazie alle ripetizioni.
Il Partito Comunista Portoghese lo invitò ad entrare nel partito, ma José Afonso rifiutò adducendo come pretesto la sua condizione di classe.
L’ album "Contos Velhos Rumos Novos" e il singolo "Menina dos Olhos Tristes", que contentiene la canzone popolare "Canta Camarada" , sono editi nel 1969.
Seguono poi “Traz Outro Amigo Também”, nel 1970, registrato a Londra, “Cantigas do Maio”, nel 1971, registrato a Parigi e nel 1972 "Eu Vou Ser Como a Toupeira", registrato a Madrid.
Durante l’Aprile del 1973 fu arrestato e fu imprigionato per venti gironi a Caxias e durante il Natale dello stesso anno registrò a Parigi “Venham Mais Cinco”, con la collaborazione musicale di José Mário Branco, allora esiliato nella capitale francese.
Negli anni che seguirono la rivoluzione si susseguirono molte altre canzoni, concerti e premi e nel 1982 cominciarono a manifestarsi i primi sintomi della malattia che lo avrebbe portato alla morte, una sclerosi laterale amiotrofica (cnosciuta come SLA).
Nel suo ultimo album, “Galinhas do Mato”, edito nel 1985, Zeca Afonso non riuscì a cantare tutte le canzoni e fu così sostituito da vari cantanti portoghesi, come Luís Represas e Janita Salomé.
Due anni più tardi, nel 1987, alle 3 di notte del 23 Febbraio, nell’Ospedale di San Bernardino di Setubal, José Afonso si spense.
Le sue ballate, i suoi fados di Coimbra e i suoi brani legati alla tradizione rurale portoghese vivranno per sempre...


Racconta Vitor Duarte Marceneiro....

Alla fine del 1973 la Órfeu-Arnaldo Trindade aveva tutta la produzione dei singoli di José Afonso interdetta alla vendita (fu il risultato della promessa di apertura del regime, infatti la censura era fatta solo dopo l’uscita delle edizioni, sia per i libri che per i dischi). In questi anni il direttore della produzione musicale era José Niza ed il responsabile commerciale era Mota Alvez, che era il rappresentante della Orfeu di Oporto a Lisbona e distribuiva i dischi proibiti di Zeca a persone di fiducia, affinché li vendessero di nascosto al prezzo di costo (50 scudi, all’epoca).
La mia auto era una NSU-PRINZ, aveva il bagagliaio nella parte anteriore ed era sempre zeppo di dischi, che vendevo, e bene, a conoscenti ed amici. Per molti di loro era il primo contatto con l’opera di Zeca.
Una mattina all’alba, venivo da Cascais, ero di ritorno da una nottata di Fado e un agente della GNR o nella PVT, adesso non ricordo bene, mi ordinò di fermarmi. Dopo aver controllato i documenti volle vedere la ruota di scorta. Mi ricordo che mi si gelò il sangue nelle vene, quando all’apertura del bagagliaio sentii l’esclamazione del poliziotto “Ma che roba è questa?”. E cominciò a guardare i dischi, a controllarli uno ad uno con molta attenzione. Chiamò il collega che stava con lui affinchè anche lui controllasse il tutto e mi chiesero una spiegazione. Ricordo di aver risposo con delle argomentazioni sbrindellate...Sono un collaboratore saltuario di questa casa discografica e questi sono dischi di gente poco conosciuta, e non si vendono proprio, così invece di bruciarli o buttarli via ce li danno, così possiamo regalarli a chi vogliamo...Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata...E dissero qualcosa tipo “Bene, visto che è così, se non le crea disturbo, ne prendiamo alcuni per noi” e ricordo che uno di loro diceva con un certo sarcasmo “è sconosciuto, non si vende, ma noi ne approfittiamo”.
Mi fecero proseguire il viaggio, non videro nemmeno la ruota di scorta e mi consigliaromo di stare attento..."non tutti sono ignoranti come noi in fatto di musica di questo tipo ...", dissero.

José Zeca canta A morte saiu á rua






3 commenti:

Luigi ha detto...

Bel post, come tutti, del resto. Questa è una vera enciclopedia del fado !!
Ti ringrazio per aver ingrandito un pò i caratteri e leggere è diventato più riposante. Infatti non amo particolarmente le lettere bianche su sfondo nero !!

Bellissimo l'episodio della "Prinz NSU". Secondo me i poliziotti hanno fatto i finti tonti. In realtà avevano capito benissimo e magari erano anche d'accordo....

Unknown ha detto...

Certo che se si pensa alla musica e al canto come qualcosa di leggero da usarsi come fuga dai problemi della vita di tutti i giorni, la biografia di Zeca, anzi la vita di Zeca ci da una smentita puntuale. Non si sfugge dalla realtà e non fa nessuna differenza la posizione sociale che si ricopre, persino un musicista un cantante come Zeca è legato ad essa; può nascondersi eludendo i problemi o prendere una posizione; ma una scelta comunque si compie.
E la valenza e lo spessore del musicista possono piacere o no essere validi o meno, ma dietro c'è sempre un uomo che vive nel suo tempo ed è ciò che sceglie o gli avvenimenti lo costringono suo malgrado ad essere.
Nicolò

Juliao Tresmulher ha detto...

complimenti Luisa, nessuno parla do Zeca in Italia! Bjs Giuliano.