domenica 9 marzo 2025

Fado e politica: dai movimenti di “giustizia sociale” al regime di Salazar (in DA COIMBRA ALL'ALENTEJO: MUSICA, SOCIETA' E LIBERTA' IN PORTOGALLO DURANTE IL REGIME DI SALAZAR)



post collegato: Dalle Case di Fado ai professionisti dell’entertainment


...A partire dagli anni 70 dell’800 Lisbona vive profondi cambiamenti nell’assetto sociale (vedi post “Dalle case di Fado ai professionisti dell’entertainment”), la città è coinvolta in un radicale processo di industrializzazione. Una vasta fascia della popolazione è costituita dal proletariato industriale che, negli ultimi decenni del secolo, si fa portavoce di un generale clima di insoddisfazione per la politica del regime monarchico.
Il Fado, fu un fenomeno culturale generato e nutrito dalle classi popolari di Lisbona, molti musicisti e cantanti lavoravano nelle fabbriche o nel commercio e il loro nome spesso era accompagnato dal relativo soprannome inerente la professione.
In questo periodo Lisbona pullula di associazioni di mutuo soccorso e di associazioni culturali e ricreative. Nel 1875 viene fondato il partito socialista e nel 1883 un gruppo di operai dell’industria del tabacco crea “A voz do Operário”, un’associazione di istruzione e beneficenza che avrà molta risonanza a Lisbona e svolgerà un’intensa attività di promozione della cultura popolare...

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DA COIMBRA ALL'ALENTEJO: MUSICA, SOCIETA' E LIBERTA' IN PORTOGALLO DURANTE IL REGIME DI SALAZAR

Luisa Notarangelo          

Tutti i diritti riservati ISBN 979-12-985512-2-0

Copertina: spiazzale della biblioteca Coimbra e la statua di Re João III (foto archivio personale)

 

INDICE:

1)   Il rinnovamento del Fado di Coimbra e la genesi della nuova musica portoghese

2)   Adriano Correia de Oliveira

3)   Arthur e Carlos Paredes

4)   José Zeca Afonso

5)   Il concetto di canto socialmente e politicamente impegnato

6)   Il canto durante i secoli e la sua resistenza al potere

7)   Il Fado Operaio e di aspetto sociale

8)   Il Canto Alentejano

9)   Musica e Rivoluzione dei Garofani

10)               "La uccisero per cinque scudi" (la storia di Catarina Eufemia, bracciante agricola alentejana, in una magnifica intervista alla sua amica e collega Mariana Cascalheira)

11)               Tributo all'opera musicale di Fausto Bordalo Dias (Novembre 1948- Luglio 2024)

12)               Una piccola finestra su alcuni scrittori portoghesi e sul tema del colonialismo portoghese

13)               Michel Giacometti e Fernando Lopes Graça: gli studi sulla musica tradizionale regionale portoghese

 

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Amo la musica operaia, tutto ciò che è popolare e di basso priflo mi appartiene per costituzione innata. Troppo semplice per un regime appropriarsi di ciò che da luce alla propria nazione, a meno che sia davvero e radicalmente contro di esso. Victor Jara e l'esperienza cilena insegna...e comunque è un bene che Amalia sia riuscita in qualche modo a stare in equilibrio sul regime salazarista, fascismo farsesco di uno stato troppo distante per cultura dalle brutture estremiste. Spero di tornarci prestissimo, conservo bellissimi ricordi di quel paese e delle sue enormi contraddizioni...zar

Anonimo ha detto...

Ciao Zar...Il commento è egregio...se non fosse per quel "tutto ciò che è popolare e di basso profilo mi appartiene per costituzione innata!"...DAI...NO!!Se è cosi da domani non sei più il "pirata"...ma il MOZZO!!!...Un abbraccio Fadotoscana