giovedì 14 febbraio 2008

Dalle Case di Fado, ai professionisti dell'entertainment.

post collegato: Le prime Case di Fado

Alla fine degli anni 60 dell'800, il Fado diventa un fenomeno d'intrattenimento rivolto soprattutto alle classi medie urbane: entra nella rivista e nel teatro musicale. In questo periodo si diffondono testi e partiture musicali per pianoforte, chitarra classica/portoghese ed orchestra, oltre che metodi di insegnamento per la chitarra portoghese.
La pratica fadista s'inserisce in altri spazi e momenti di festa nella vita di quartiere, non resta appannaggio della taverna e del bordello. Si canta, per esempio, in occasione delle celebrazioni dei santi popolari, durante la sfilata del bestiame che precede l'inizio della corrida, durante il teatro di strada carnevalesco ed anche in occasioni non proprio popolari come i ricevimenti tenuti da importanti famiglie di nobili. Quest' espansione nel tessuto sociale comporta un graduale processo di maturazione del genere, aristocratici e borghesi intervengono nella pratica o semplicemente nell'estimazione del genere: nobili, toreri, scrittori, giornalisti, attori e artisti dell' intellettualità bohèmien. In questo periodo compare un genere di fado che ha caratteristiche diverse dal fado di Lisbona, il Fado di Coimbra.
Il Fado di Coimbra, è un genere "al maschile" nato dall'intraprendenza di alcuni studenti dell'Università di Coimbra. I cantanti indossavano le toghe nere tipiche dell'ambiente universitario. I testi sono caratterizzati da un linguaggio poetico erudito e, per quanto riguarda le musiche, rispetto al Fado lisboeta degli stessi anni, si incontrano armonie e sofisticatezze tecnico-musicali sia nell'accompagnamento che nell' interpretazione vocale; quest'ultima è caratterizzata da un linguaggio vocale semi-operistico in cui vi sono libertà ritmiche nell'enunciazione della frase musicale e sospensioni delle note acute. Uno dei più famosi Fado di Coimbra è il Fado Hilário, che prende il nome dallo studente, nonchè cantante a cui è dedicato. Questo genere ha avuto un'influenza sulla metrica dei testi di Fado lisboeti e sull'esecuzione vocale, orientata al virtuosismo, degli stessi cantanti. Un ultimo fenomeno che contribuirà all'evoluzione del Fado è l'introduzione, in Portogallo, della registrazione sonora commerciale; dal 1904 al 1915 compariranno sul mercato molte registrazioni acustiche, nella maggior parte di tali registrazioni vi è un accompagnamento al piano, ma ve ne sono molte con l'accompagnamento della chitarra portoghese assieme alla chitarra classica ed alcune con supporto orchestrale. I fadisti di questo periodo cominciano ad essere veri e propri professionisti del genere ed hanno un profilo sociale ben diverso dai loro predecessori che, nella maggioranza dei casi, provenivano dal contesto delle taverne e dei bordelli. I fadisti più importanti della fine dell'800 sono: António Pedro Machado, Francisco Viana, Reinaldo Varela (cantante e suonatore di chitarra portoghese), António Rosa detto Sapateiro (calzolaio), João Maria dos Anjos, Júlia Mendes, Maria Vitória (entrambe celebri attrici-cantanti delle prime riviste ed operette teatrali di Fado), Luís Carlos da Silva, suonatore di chitarra portoghese. Alcuni di loro si esibiranno sino agli anni 30 del 900.
Le prime registrazioni di Fado non si trovano nell'attuale mercato discografico poichè appartengono a due collezionisti, uno è inglese (Bruce Bastin), l'altro è portoghese ed è un esperto della canzone di Coimbra, il colonnello J. Anjos de Carvalho. Il teatro, l'avvento dei primi grammofoni e dei primi dischi, le prime pubblicazioni a stampa, sono destinati ad un pubblico di classe media poiché implicano costi che li rendono inaccessibili all'ambiente sociale di origine del fado. "Per una pescivendola di Madragoa, uno stivatore di Alfama, un operaio di Marvila agli inizi del XX secolo sono economicamente impensabili la frequentazione dei teatri di commedia (...) e il possesso di un grammofono e della relativa fornitura regolare di nuovi dischi. (...) D'altro canto, per il nuovo pubblico piccolo e medio borghese interessato al fado, questi mezzi di divulgazione valgono poco (...). Per questi potenziali ascoltatori, ossessionati dalla salvaguardia della propria immagine di assoluta rispettabilità pubblica, è fuori questione frequentare le taverne e le osterie popolari in cui si canta il Fado" (Rui Vieira Nery, 2006). E così a partire dalla fine degli anni Venti del Novecento si assiste alla comparsa di una rete di caffè-ristoranti in cui si esibiscono regolarmente i più importanti suonatori di chitarra portoghese e cantanti di fado dell'epoca. Tra i nomi più noti vi sono: il Café Luso, il Café Mondego, il Solar da Alegria, il Retiro da Severa e, nel quartiere di Bairro Alto, la Adega Mesquita, del banderillero Mesquita e la Adega Machado, del chitarrista Armando Machado. Tutti questi locali furono caratterizzati da un ambiente tipico che evocava tutta la tradizione fadista (e spesso anche tauromachica) dell'800; venivano decorati con mobili rustici che ricordavano le vecchie taverne e osterie, c'erano chitarre portoghesi, scialli, fotografie di fadisti famosi, campanacci, banderille e cartelloni delle corride. La regola fondamentale di tali locali (ad oggi valida) era quella del silenzio assoluto durante l'esecuzione: “Silêncio que se vai cantar o Fado”, si diceva e, subito dopo, il servizio del ristorante veniva interrotto, le luci si abbassavano ed entravano i fadisti, gli uomini in abito nero e le cantanti con i loro meravigliosi scialli regalati dal destino. Tra i nomi dei fadisti più importanti degli anni '30 e '40 ci sono: Maria Teresa de Noronha, Amalia Rodrigues, Berta Cardoso, Ercilia Costa, Hermínia Silva, Madalena de Melo, Maria Alice, Maria do Carmo “Alta”, Maria do Carmo Torres, Maria Silva, Alberto Costa, Alfredo “Marceneiro” (falegname), Filipe Pinto, Joaquim Campos, José Porfírio, Júlio Proença, i suonatori di chitarra portoghese, Armando Freire, "Armandinho" e José Marques “Piscalarete”, i chitarristi, Martinho d’Assunção e Georgino de Sousa.
Rui Vieira Nery, Il Fado. Storia e cultura della canzone portoghese, Donzelli, 2006. Immagine: Stuart de Carvalhais, Suite de Fados, copertina di spartito degli anni Trenta.


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Fado fica mais "rico"

Depois de muito tempo de espera, o Governo assina hoje contrato com Bruce Bastin, coleccionador britânico, para a compra da sua colecção de música portuguesa, na sua maioria de fado, por 1,1 milhões de euros. A cerimónia decorre no Palácio Foz, Lisboa, e os cerca de oito mil discos ficarão no Museu da Música e do Som.Portugal irá adquirir por 1,1 milhão de euros os cerca de 8.000 discos de música portuguesa, na sua maioria de fado, uma colecção considerada por alguns especialistas, como Rui Vieira Nery, como «essencial» para a investigação.O Ministério da Cultura, a quem caberá a guarda e tratamento do espólio, participará com 400 mil euros, tal como a Câmara de Lisboa, e os restantes 300 mil euros são assegurados por um mecenas, cuja identidade não foi revelada, sabendo-se tratar de uma entidade bancária.Bruce Bastin desloca-se a Lisboa para assinar o documento, que estabelece um pagamento faseado até 2009, disse a mesma fonte.

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