martedì 10 giugno 2008

ANTÒNIO CHAINHO: la guitarra portuguesa esplora il jazz e la musica brasiliana


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António Chainho è il chitarrista che a partire dalla fine degli anni Novanta ha fatto conoscere al mondo le potenzialità armoniche della guitarra portuguesa. E' il capostipite della nuova generazione di chitarristi, tra cui l'eccezionale Custódio Castelo, che sperimentano originali percorsi musicali.
Chainho, virtuoso tocadór, ha portato avanti la missione che Carlos Paredes ha lasciato incompiuta, a causa delle sue precarie condizioni di salute: esplorare l’uso della guitarra nell’ambito di differenti generi musicali.
Nel 1990, Paredes ci ha lasciato l’eredità di questa missione, “Dialogues”, l’album registrato con il bassista jazz Charlie Haden. Nel 2003, Chainho gli ha reso omaggio con “Ao Vivo No CCB”, un album che merita di essere inserito nella storia del Fado portoghese.
Prima di parlare di questo album, è d’obbligo fare un excursus musicale su questo artista.
Chainho nasce nell’Alentejo nel 1938, comincia a suonare grazie alle lezioni del padre, chitarrista amatoriale e si forma essenzialmente da autodidatta. Negli anni Sessanta fa il suo debutto nelle Case di Fado, A Severa, O Faia, O Folclore, accompagnando fadisti celebri come Maria Teresa de Noronha, Lucília do Carmo, Carlos do Carmo, Francisco José, Tony de Matos, António Mourão, Frei Hermano da Câmara, Hermínia Silva, Alfredo Marceneiro e Manuel de Almeida.
Il suo conjunto di chitarre composto da José Luís Nobre Costa (guitarra), Raúl Silva e José Maria Nóbrega (chitarra classica) diventa celebre per i recital trasmessi in diretta dall’Emittente Radiofonica Nazionale Portoghese nel programma “Fados e Guitarradas”.
Alla fine degli anni Sessanta registra il suo primo LP “Solos de Chaínho”, edito da Rapsódia, una casa discografica oggi scomparsa. Nel 1979 suona nell’album “Fura Fura” di José Afonso e nel 1983, partecipa alla registrazione dell’album “Fado Bailado” di Rão Kyao.
Gli anni Ottanta lo vedono protagonista di diversi concerti da solista e accanto ad esponenti di spicco di altri generi musicali: Paco de Lucia, Gal Costa, Fáfá de Belém, Maria Dolores Pradera. In questi anni esce l'album solista “Guitarra Portuguesa”, composto in gran parte da brani di sua composizione (Gaivotas ao Anoitecer, Madrugada no Bairro, Jesus).

Nel 1995 esce un album con nuove composizioni come Sentir em Português, tutte accompagnate dalla “London Philharmonic Orchestra”.
Nel 1998 è la volta di “A Guitarra e Outras Mulheres”, un disco che vende più di ventimila copie. L’album raccoglie brani di Chainho e standard del Fado interpretati da importanti voci (Teresa Salgueiro, Marta Dias, Filipa Pais, Ana Sofia Varela, Elba Ramalo, Nina Miranda) e prestigiosi musicisti americani (Bruce Swedien, Greg Cohen, Peter Scherer).

Nel 2000 esce “Lisboa-Rio”, un album frutto della collaborazione con Celso Fonseca e Jaques Morelenbaum, arrangiatori delle musiche di Caetano Veloso. L’album raccoglie classici della musica brasiliana; la guitarra si rivela uno strumento che riesce a creare un accompagnamento molto particolare in questo genere. “A Conversa das Comadres”, è un assolo scritto da Chainho, che ricorda lo Choro brasiliano e dimostra l’eccezionale gamma armonica che una guitarra può coprire.
A questo punto le potenzialità della guitarra e il suo esecutore hanno superato i confini del Portogallo la loro fama ha raggiunto il Brasile, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, il Giappone e l’Italia.
Nel 2003 Chainho registra l’album che rappresenta il frutto di questo suo ricco percorso musicale, “Ao Vivo no CCB”, un concerto live al Centro Culturale di Belém. L’album vede la partecipazione di due fidati compagni di viaggio, Fernando Alvim (chitarrista e arrangiatore delle musiche di Carlos Paredes) e Rão Kyao (flauti). Chainho, invita nell’ensamble due chitarristi brasiliani residenti in Portogallo, Eduardo Miranda e Tuniko Goulart. Alla voce c'è Marta Dias, un’artista proveniente dal jazz, con una duttilità vocale e interpretativa adatta alle poliedriche composizioni di Chainho.
L’album rivisita alcuni brani precedenti, «Fadinho Simples», «Gaivotas Ao Anoitecer» e «Guitarra sem Fronteiras», «A Conversa Das Comadres» e «Improviso em Mi Menor» e introduce nuove composizioni, «Fado Tão Bom», «Fado Preto», «Fado Calha Bem», «Fado Alegre Do Alentejo» e «Encontrei um Fadista». Ancora una volta la guitarra portuguesa si conferma uno strumento dalle poliedriche potenzialità, capace di padroneggiare vari domini musicali, il jazz, il soul, la musica brasiliana e africana, senza mai dimenticare il suo primo amore, il Fado.

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