martedì 27 maggio 2008

Il Fado e la Rivoluzione dei Garofani

Post collegati: Fado e politica, il regime di Salazar

Canti portoghesi politicamente e socialmente impegnati

Il 25 Aprile 1974 i soldati aspettavano di liberare Lisbona con la radio accesa.
Il segnale per l’azione doveva darlo una canzone: “Grandola Vila Morena”, scritta da José “Zeca” Afonso (1929-1987), militante nelle fila del partito comunista portoghese.
Zeca, fu cantante e poeta, un personaggio di spicco all’interno del Fado di Coimbra; con Adriano Correia de Oliveira, José Mário Branco e Sérgio Godinho, fece parte dell’alveo degli autori e interpreti della canzone militante di sinistra. La Rivoluzione dei garofani, è raccontata in un film della regista, attrice e cantante Maria de Medeiros , Capitães de Abril (2000). Il film è uscito in Italia nel Gennaio 2002 e tra gli attori protagonisti c’è il nostro Stefano Accorsi.
E’ il giorno della “Rivoluzione dei garofani”, chiamata così perché i garofani, che quel giorno allestivano un matrimonio, furono distribuiti al popolo, che unito, stava debellando il regime.
A partire da questa data, Lisbona fu governata dalla sinistra radicale, che guardava al Fado come ad un residuo dell’ideologia del regime. Il Fado fu bandito dalla radio e dalla televisione e persino l’arte di Amália Rodrigues fu boicottata. Amália fu accusata di aver collaborato con la polizia segreta di Salazar (PIDE). Tali sospetti erano solo frutto di ideologie estremiste, non avevano nessun riscontro pratico con la vita e i valori morali di Amália, che al contrario, negli anni 70 dimostrò di essere contro ogni sopraffazione umana, cantando la splendida Inch’allah, scritta da S.Adamo nel 1967.
Per due anni consecutivi fu sospesa la Grande Noite do Fado, un’importante competizione di Fado, istituita a Lisbona nel 1951, che ancora oggi decreta i migliori fadisti portoghesi.
Anche in questi due anni, come nel periodo di Salazar, il Fado fu oggetto di strumentalizzazioni politiche e venne penalizzato.
La situazione di fermo delle attività legate al Fado fortunatamente durò pochi anni e già nel 1976 il Fado tornò a far parte della vita culturale dei portoghesi. Nello stesso anno, al Coliseu do Porto, andò in scena la Grande Noite do Fado. Nel 1979 vinse Camané, che assieme a Fernando Maurício, sarà uno degli interpreti più amati del ventennio successivo.
In questi anni saranno Carlos do Carmo e Amália Rodrigues a rilanciare un’immagine sociale positiva del Fado. Carlos, canterà i fados di poeti come Ary dos Santos e Fernando Tordo, Joaquim Pessoa e Manuel Alegre, personalità di spicco nell’ambito delle ideologie comuniste più progressiste. Nel 1976 vincerà il festival della canzone di RTP (una sorta di festival di Sanremo portoghese) con la canzone scritta daManuel Alegre “Uma flor de Verde Pinho”. Nel 1977 uscì l’album “Um Homem na Cidade”, che contiene poesie di Ary dos Santos su Fado d’impostazione non tradizionale, composti da nomi di spicco come António Victorino d’Almeida, José Luís Tinoco e Fernando Tordo. Da questo momento in poi Carlos do Carmo godrà di una certa popolarità nazionale e internazionale, verrà definito dalla critica “Il Frank Sinatra del Portogallo”.
Amália, era già un’artista di fama internazionale e nel 1976 uscì "Cantigas da Boa gente”, un album-raccolta dei suoi brani anni 40 e 50, tra cui molti Fado dei suoi film e riviste (Fado do Ciúme, Não Sei porque Te Foste embora, Cantiga da boa gente, Só Á Noitinha , Fado Eugenia Câmara). Nel 1977 uscì “Fandangueiro”, un altro album raccolta di brani orchestrati, ma questa volta registrò interpretazioni di brani di José Afonso (Grândola Vila Morena, Balada do Sino e Natal dos Simples). Amália, in questo caso si espose ideologicamente, ma ben prima della rivoluzione era in amicizia con il poeta José Ary dos Santos, che dopo il 1975 le scrisse (Amêndoa Amarga, Alfama, O Meu è Teu) e prima della rivoluzione, ovvero nel 71, uscì un LP “Cantigas de amigos” in cui duettava con José Ary e Natália Correia, cantando poesie medievali portoghesi. Questo è un LP di Amália molto raro e ambito dai collezionisti di tutto il mondo.
Uno dei testi più famosi cantati da Amalia è del poeta Manuel Alegre, s'intitola Trova do Vento que passa (album Com que voz, 1970). E' stata cantata anche da Adriano Correia de Oliveira.
Nel 1977 uscì "Cantigas Numa Língua Antiga" con fado musicati da Alain Oulman e testi di grandi poeti il già citato Ary dos Santos (Alfama, Amêndoa Amarga), Camões (Perdigão), Pedro Homem de Mello (Gondarém, A Minha Terra é Viana), Manuel Alegre (Meu Amor é Marinheiro, Abril, As Facas).
Nel 1980 Amália, assieme a Marceneiro ed Herminia Silva, ricevé la medaglia d’oro della città di Lisbona.
Dopo aver letto tutto ciò qualcuno si potrebbe chiedere: ma allora il Fado è di destra o di sinistra? Credo che un fenomeno socio-culturale come il Fado non possa essere valutato a prescindere dalla storia del proprio paese. Il Fado, è tuttora in vita perché testimonia l’identità di un popolo e quest’identità non può essere né univoca, né statica, è un processo, è evoluzione. Il Fado ha seguito il corso degli eventi, narrando, tra lacrime e sorrisi, la storia del popolo portoghese. Il Fado è stato e continua ad essere, parte integrante della storia del popolo portoghese. Citando Zeca Afonso, “il Fado non è né di destra, né di sinistra, è un deposito culturale”.
Ed ecco che i portoghesi ancora oggi, fieri delle loro tradizioni culturali, ripropongono la 57esima Grande Noite do Fado. Lo spettacolo si terrà a Lisbona il 14 Giugno 2008.


C. Giacobbe (2008), Il Fado di Coimbra. Storia e significato della canzone accademica portoghese. Besa editrice, 2008.
Rui Vieira Nery( 2006), Il Fado. Storia e cultura della canzone portoghese. Donzelli editore, Roma.


Cançao de Embalar di Zeca Afonso


Dorme meu menino a estrela d'alva
Ja a procurei e nao a vi
Se ela nao vier de madrugada
Outra que eu souber sera pra ti
Outra que eu souber na noite escura
Sobre o teu sorriso de encantar
Ouviras cantando nas alturas
Trovas e cantigas de embalar
Trovas e cantigas muito belas
Afina a garganta meu cantor
Quando a luz se apaga nas janelas
Perde a estrela d'alva o seu fulgor
Perde a estrela d'alva pequenina
Se outra nao vier para a render
Dorme quinda à noite é uma menina
Deixa-a vir também adormecer


Il Fado Ieri ed oggi















1 commento:

Anonimo ha detto...

Luisa...

...rimango sempre piacevolmente sorpreso dal tuo lavoro di ricerca, collezione e approfondimento delle tematiche fadiste.
E questo riguardo la "commistione" politica-fado ne è un altro bell'esempio.

Quello che penso...lo trovo espresso molto bene in fondo al tuo post, dove dici che il Fado (e, aggiungerei io, la maggiorparte dei fenomeni culturali di massa) non dovrebbero essere fatti prigionieri di alcuna ideologia...

La cultura...ci rende liberi.

Ciao,
Ivano.

P.S. Un giro sul tuo blog sta diventando...una tappa fissa per me. :)