martedì 13 maggio 2008

Alfredo Marceneiro: interprete indimenticabile del Fado classico

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“Il mio maggior dispiacere, in relazione al Fado, fu registrar dischi, i dischi videro il Fado industrializzato, il Fado non si deve vendere, io canto perché la mia anima lo ordina, canto come se pregassi. Non mi piace cantare per le macchine. Voglio vedere il pubblico, analizzare le sue reazioni, vedere se gli piace” (Alfredo Marceneiro)


Alfredo Rodrigo Duarte, in arte “Marceneiro”(falegname), nacque a Lisbona il 25 Febbraio del 1891. I suoi genitori erano originari del Cadaval, ma si trasferirono a Lisbona in cerca di migliori condizioni di vita. Abitavano in una modesta casa nel quartiere di Santa Isabel, quartiere dove Marceneiro volle trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Alfredo aveva tre fratelli, Júlio, che come lui fu fadista, Álvaro e Júlia. Suo fratello Júlio morì a soli 38 anni, nel 1905. A 13 anni, cominciò a partecipare alle rappresentazioni teatrali satiriche delle Cegadas, feste carnevalesche in cui si svolgevano anche esibizioni di Fado. Alfredo, abbandonata la scuola primaria lavorò come aiutante nella bottega di un fadista-falegname, Júlio Janota. A 17 anni, il suo talento di attore popolare nelle Cegadas era già noto al pubblico. L’espressività teatrale rimarrà la caratteristica costante dei suoi Fado. Dopo le Cegadas, fu la volta del Fado a teatro. I teatri a partire dagli anni 10 cominciarono a mettere in scena operette, commedie musicali e rivista dedicati al Fado. Alfredo, Cantò al Coliseu dos Recreios, nell’operetta di Avelino de Sousa, História do Fado(1931), all’Eden-Teatro, all’Apolo, all’Avenida, al Politeama e al Maria Vitória.
Alcuni nomi celebri del Fado a teatro furono: Júlia Mendes (1885-1911), Maria Vitória (1888-1915), Adelina Fernandes (1894-1983), João Henrique Villaret (1913-1961), attore del celebre Fado falado, Irene Fernanda Aguiar Isidro (1907-1993), Hermínia Silva, vedette delle commedie musicali sul Fado sino agli anni 60 e in ultimo la stessa Amália Rodrigues, che cominciò la sua esperienza nel circuito teatrale negli anni ’40.
Alfredo non diventò un attore teatrale professionista, le circostanze della sua vita non glielo permisero, ma divenne il principale rappresentante del Fado classico, il Carlos Gardel di Lisbona.
Nel 1926 conciliava le esibizioni di Fado al lavoro come artigiano di mobili per navi, nell’impresa di Costruzioni Navali di Alfredo da Silva. I luoghi preferiti per le sue esibizioni erano le Case di Fado del Bairro Alto, furono pochissime le occasioni in cui si spostò da Lisbona per esibirsi, una di queste fu la tournee in provincia con Ercília Costa.
Fu con l’aiuto di Armandinho, uno dei maggiori tocadór della guitarra portuguesa di quegli anni, che Alfredo registrò le sue musiche alla Sociedade de Escritores e Autores Teatrais Portugueses. Armandinho, trascriveva in musica le creazioni di Alfredo.
Gli altri che lo accompagnarono con la guitarra furono: Carlos da Maia, Júlio Correia, José Marques (Piscalarete), Fernando Freitas, Raul Nery, Jaime Santos, Francisco Carvalhinho, Fontes Rocha e José Nunes. Alla Viola (chitarra classica): Abel Negrão, João da Mata, Alfredo Marques, Martinho da Assunção e Armando Machado.
Tra i poeti che scrissero testi per lui ci sono: Henrique Rêgo, João Linhares Barbosa, Carlos Conde, Fernando Teles, Augusto de Sousa, Silva Tavares.
Ricordo ai lettori che fu con l’ingresso di Salazar che furono istituiti i diritti d’autore, il Registro degli artisti e che sempre in quel periodo i testi erano sottoposti all’approvazione e alla censura della Commissione dell’ Ispettorato dello Spettacolo.
Il Fado classico, in portoghese si usa il termine castiço (puro), è stato diviso in tre generi denominati Fado Menor, Fado Corrido (più ritmato e vivace rispetto al Menor), Fado Mouraria (prende il nome dall’omonoimo quartiere di Lisbona, ha un’andamento ritmico simile al Menor, è basato sul declamato poetico in quartine con rima, per cui la guitarra portuguesa deve abilmente seguire le variazioni di tonalità del cantante alla fine di una coppia di rime); qualcuno sostiene che il vero esperto di guitarra si riconosce proprio quando accompagna un Fado Mouraria.
Questa suddivisione è stata fatta sulla base delle caratteristiche musicali e metriche di ciascun tipo di Fado. Ascoltando attentamente questi tipi di Fado, potrete comprendere la differenza tra i Fado degli artisti odierni (Mariza, Camanè, Mafalda Arnauth, Ana Moura, ecc.) e il Fado classico, un genere musicale con caratteristiche ben definite.


Tra le musiche più famose di Marceneiro ci sono: BÊBADO PINTOR (testo di Henrique Rego), O PAGEM(testo di Fernando Teles), CABARÉ , (Fado "Versiculo" Menor, testo Henrique Rêgo), MOCITA DOS CARACÓIS (testo di João Linhares Barbosa), LEMBRO-ME DE TI (testo João Linhares Barbosa), O LENÇO (Fado Menor, testo di Henrique Rêgo), O PIERROT (Fado Menor, testo João Linhares Barbosa), AMOR É AGUA QUE CORRE, detto MARCHA DE ALFREDO MARCENEIRO (testo di Augusto de Sousa), REMORSO (Henrique Rego), HÁ FESTA NA MOURARIA (António Amargo).

Il nipote di Marceneiro, Vitór Duarte da tempo conduce nel suo blog, una polemica relativa ai diritti d’autore dei Fado di proprietà di suo zio. La polemica si rivolge in particolar modo verso Carlos Do Carmo, cantante portoghese, reo di aver sfruttato le musiche di Marceneiro, sin dal 1986 con il suo celebre Fado Menor, “Por Morrer uma Andorinha”, senza attribuirgli la paternità. Vitór condanna tutto il sistema della cultura e dello spettacolo portoghese (emittenti locali, giornali, vari organismi della cultura e dello spettacolo, ecc.) che appoggia tali espropriazioni illecite come conseguenza della mercificazione del Fado nel circuito della world music internazionale.
L’ultima polemica è relativa al premio Goya ricevuto dal cantante Carlos Do Carmo per il “Fado da saudade”, colonna sonora del film “Fado”, di Carlos Saura. Vitór, ha denunciato che quella musica è la stessa che Marceneiro ha creato e registrato alla Società Portoghese degli Autori nel 1926 (Fado Menor Pierrot), ma nella scheda tecnica del film non viene attribuita a Marceneiro.

Blog sul Fado a cura del nipote di Marceneiro, Vitór (in portoghese):
http://lisboanoguiness.blogs.sapo.pt/

Marceneiro morì il 26 Giugno del 1982, aveva 91 anni.
Concludo con le parole di Miguel Esteves Cardoso, riguardo alla morte di Marceneiro:

Per la saudade, il fadista può assaporare la morte sul petto, attraverso la gola sino alla bocca. E’ forse un amaro e dolce assaporare, avrà con certezza qualcosa a che fare con mandorle crude, noccioli di ciliegia, vino amaro.
Per il destino, il fadista prepara nel suo petto il letto alla morte e, l’aroma delle lenzuola, dalla gola sino alla bocca, ha l’odore di un funesto abito lavato nella varechina pungente della vita.
I fadisti non muoiono come gli altri uomini, o meglio, nemmeno muoiono. Tutta la vita anelano alla morte. Ma quale sentimento dovrà celebrarla e sentirla se non con la sua propria lingua, quella del Fado e della morte?
La morte di un fadista, la morte di Marceneiro, può esser solo celebrata e sentita nella voce di un altro fadista. Non può esser scritta, non consente d’esser letta. Perché il Fado ha bisogno dei suoi fadisti morti, delle sue leggende, dei luoghi. Nel Fado il lutto continua. In questo modo, sempre.
O c’è qualcuno che contraddice la leggenda e i luoghi della Severa? O c’è qualcuno che dubita che da morto, Marceneiro, servirà il Fado come ha fatto sino agli ultimi anni della sua vita?
Nella morte, Marceneiro inizia un’altra carriera nel Fado. Tanto bella e importante come quella che ebbe. Sarà assiduamente ricordato, mistificato, trasformato in voce. Perché questa è una delle buone qualità del Fado: non dimentica nulla. Proprio ora Marceneiro comincerà a vivere, riconciliato con il suo destino d’uomo, pronto per la sua missione di reminiscenza e saudade. Questo è il vero fado. Questa è la vera morte.
Cantare il Fado è appena un momento nella vita di un fadista, tanto naturale come aprire le finestre al mattino, normale come il susseguirsi scandito dei giorni. E il susseguirsi delle notti, le battaglie, gli amori, i vini, gli amici, i lavori, si mischiano al canto e, nei grandi fadisti, come Marceneiro, entrano dentro attraverso il canto e tutto riempiono, affinché la voce dopo il vuoto abbia passione, dia cuore al dolore, dia l’abbandono al desiderio.
Questo è il Fado.
Benedetto Fado, vai oltre la morte!
Alfredo Marceneiro, fu il fadista in cui il Fado, come mero canto, era indissociabile dal Fado, come mera vita. Il Fado è una perpetua ricostruzione del passato, sapendo sempre che mai si potrà ricostruire in tempo, per evitare il futuro.
Questo è il Fado, questa è la morte.
Diciamo solo: Olá Alfredo Marceneiro, è bello averti ancora tra noi!
Per ascoltare molti dei suoi celebri Fados tra cui, Lembro-me de ti, Há festa na Mouraria, Cabelo Branco, Remorso, questo è un ottimo sito
http://jorgesilva.bloguedemusica.com/r253/Alfredo-Marceneiro/


Per l’esigua discografia in commercio, vedi il sito ufficiale portoghese:
http://www.alfredomarceneiro.com/default.htm

1 commento:

Benedetto da Cremona ha detto...

un viaggio pazzesco,un blog pazzesco,l'anima del viaggiatore.