giovedì 14 febbraio 2008

Origine e anima del Fado portoghese

Fado, saudade e mare

Il termine Fado deriva dal latino fatum (destino, sorte). Nel 1878, sul dizionario di lingua portoghese di António de Morais Silva, indica uno specifico genere di musica popolare cantata: “Poesia del popolo con ritmo e movimento particolare accompagnato dalla chitarra e le cui parole vengono chiamate fados”. Le sue origini, tuttavia, sono anteriori e possono essere fissate attorno agli anni 50 dell'Ottocento.
ll Fado prevede l'accompagnamento del cantante con una chitarra classica acustica con 6 corde di metallo (chiamata viola) e l'odierna chitarra portoghese, una chitarra a 12 corde con cassa a forma di pera, frutto dell'evoluzione della chitarra inglese che cominciò a diffondersi in Portogallo nella prima metà del 1700; ha una precisa struttura musicale: è basato sull'alternanza di accordi di tonica e dominante e può essere in modo maggiore o minore; i versi sono distribuiti in quartine (dagli anni venti del Novecento compaiono le sestine e versi metricamente più lunghi), ogni verso cantato è di sette sillabe ed è cantato su due battute della melodia, il primo nella tonica e il secondo nella dominante e all’opposto nel verso successivo. Ogni quartina corrisponde ad un periodo musicale di otto battute a meno che non vi siano ripetizioni musicali di uno o di più versi. Questa struttura fa sì che su una data musica possa essere cantato anche un altro testo, purché la sua metrica vi si adatti. I critici non concordano sulle linee evolutive di questo genere musicale; secondo alcuni il fado deriverebbe da una sensuale danza a coppie chiamata “fado” importata dal Brasile coloniale alla fine del Settecento. Il Fado-danza, accompagnato da chitarra e alcune volte cantato, avrebbe punti in comune con la struttura ritmica sincopata ed alternata tonica-dominante sopra citata e arriverà a riscuotere popolarità nei teatri e nelle feste religiose di Lisbona con il nome di Lundum. Il Lundum penetrerà e sarà influenzato dai generi musicali diffusi nei salotti borghesi della prima metà dell’Ottocento. Il piano, la chitarra o la chitarra inglese erano strumenti utilizzati di consueto per l’accompagnamento del canto durante le occasioni di convivialità dell’agiata borghesia lisboeta. In tali occasioni, circolava vario genere di musica: canzonette italiane composte in uno stile simile a quello delle arie d’opera napoletana, romanze francesi sentimentali e seguidilla castigliane. In questo contesto si diffuse la Modinha, canzonetta sentimentali, d’origine brasiliana, la cui musica verrà gradualmente rielaborata da colti compositori portoghesi. Le Modinhas, per la loro struttura metrica ed il carattere languido e malinconico della musica vengono identificate come dirette antecedenti del Fado (Rui Vieira Nery, 2006). Secondo altri studiosi, la somiglianza tra Fado e Lundum non sussiste poiché il Lundum ha un accompagnamento ritmico più vicino all’habanera che al Fado così come noi lo conosciamo. Nel testo di E. Sucena (2002) si legge che il Fado cantato mostra caratteristiche poetico-melodiche di radice europea e tipicamente portoghese le quali furono trasmesse al Brasile come tutta la nostra cultura in generale, e non sono, pertanto, originarie del Brasile; il fado, per quanto concerne la sua linea melodica e armonica e la costruzione formale sarebbe la sintesi dell’influenza che la musica europea di Francia (cantiche dei trovatori), Italia (canzonette italiane ed opere di fine Settecento) e Germania ha avuto sui lisboeti. La polemica sulle origini del Fado si è sviluppata attorno all’ideologia di patrimonio folklorico dell’identità nazionale, ideologia nata agli albori del Romanticismo e propugnata dall’emergente borghesia liberale. Da dove proviene questo meraviglioso genere chiamato Fado? Dal Brasile? Dal Portogallo? Dall’Europa? Personalmente credo che l’origine di qualcosa non abbia più importanza della sua anima e allora penso: “Cos’è il fado”? Rispondo citando parte del testo di una canzone: “Il Fado è nato un giorno, quando il vento non soffiava e il cielo prolungava l’orizzonte del mare e, sul ponte di un veliero, un marinaio triste cantava” (Fado Português, José Régio, 1965). Il Fado, dunque, è nato nell’anima di un essere umano e la narra…non importa tanto sapere di che nazionalità sia…se sia bianco, nero, ricco, povero, buono o cattivo…ciò che importa è ascoltare e sapere che possiamo ritrovare la nostra vita nella sua anima… Le tematiche narrate nei fados sono varie: l’amore in forma di desiderio, passione, perdita o tradimento, la descrizione della vita delle classi popolari di Lisbona o di altri villaggi, le corride, le feste dedicate ai santi e i mestieri più diffusi alla fine dell’Ottocento, legati al mare, alla terra o all’illegalità, l’elogio di una città o di un quartiere e persino vicende politiche. Il fado è vita pulsante ma soprattutto lo stato d’animo con cui vivere tutto ciò…la malinconia, la rabbia, la speranza, l’allegria, l’ardore…Il fado per me è pura emozione di vita.

“É tão bom ser pequenino, ter pai, ter mãe, ter avós, ter esperança no destino e ter quem goste de nós”. Linhares Barbosa (poeta, scrittore di fados)
trad. “E’ molto bello esser piccolino, aver padre, madre, nonni, aver speranza nel destino e aver gente a cui piacciamo”.

Rui Vieira Nery, “Para uma história do Fado”. Corda Seca, Lisboa, 2004 (trad it. “Il Fado. Storia e cultura della canzone portoghese”. Donzelli editore, Roma, 2006)
E.Sucena, "Lisboa o fado e os fadistas". Vega, Lisboa, 2002.

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