lunedì 23 aprile 2012

La giornata mondiale del libro con José Saramago (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010)


Celebriamo il 25 Aprile e la giornata mondiale del libro con un omaggio al Nobel Saramago....




-Saramago, dinosauro ed elefante in viaggio-

Esistono libri che condizionano l’esistenza ed altri che vengono dimenticati non appena si è chiusa l’ultima pagina. Ce ne sono altri ancora che ti fanno apprezzare il fatto di poter trascorrere un’ esistenza in cui avverti che quella lettura ti ha aumentato il piacere di vivere. Ci sono pagine che ti appassionano, stupiscono continuamente; altre invece create da scrittori che riescono ad coinvolgerti soltanto per lo spazio e la durata di una, massimo due opere. Ci sono scrittori che sono in grado di tracciare con la loro penna delle opere stupende, articolate, zeppe di citazioni e spunti lirici e coinvolgenti, ma che poi diventano freddi, noiosi, deludenti, materialisti e banali quando cercano di affrontare il mondo, denudati dalla corazza della scrittura.
Alcuni di questi intellettuali hanno un’ indubbia vena creativa fino a quando sono giovani e poi continuare a vegetare in età matura, vivendo quasi passivamente l’età della piena maturità e della vecchiaia. Infine c’e’ una categoria d’ autori che ritengono che non si debba mai aprire la torre d’ avorio o la reggia in cui si sono isolati, perché a questo punto il re sarebbe inevitabilmente nudo.
Josè Saramago non appartiene a quest’ ultime categorie: la sua opera artistica comprende un’ amplissima scelta di veri e propri capolavori che suscitano reazioni, stimoli, desiderio di continuare a rileggerli ancora a distanza di molti anni.
Poeta, drammaturgo, romanziere, giornalista, saggista, scrittore di libri per bambini, intellettuale cosmopolita, attento conoscitore dell’ animo umano e delle contraddizioni del cosiddetto mondo civilizzato occidentale. La sua scrittura è vita, cultura, gioco, ironia, dramma, rappresentazione dell’animo umano. I suoi libri sono frutto della sua enorme fantasia e creatività ottenuta con la fatica e il sudore della ricerca e dello studio. Saramago scrittore, ma anche umile operaio che sa tornire le parole, musicista della parola, un artigiano che cesella senza inutili fronzoli o barocchismi.
Le sue opere ma anche la sua vita privata, il suo apporto alla società civile come uomo e non intellettuale, trasudano di poesia e impegno civile. Per decenni è stato sempre disponibile ad andare a conferenze e convegni, senza però mai essere succube dell’ industria culturale, delle mode o dei tentativi di limitare e tarpare la sua autonomia intellettuale. Affabulatore senza mai assurgere al ruolo di sciamano; intellettuale ma mai con la supponenza di voler essere considerato un maitre a penser.
Si è sempre dichiarato comunista, sia durante la dittatura salazarista che dopo la rivo-luzione dei garofani. E’ rimasto saldamente ancorato alle sue idee politiche ed ideo-logiche anche dopo la caduta del muro di Berlino. Non ha mai ceduto, come molti altri, alle sirene di chi voleva convertirlo a convincersi d’abbandonare la sua funzione di ultimo baluardo, dinosauro di un mondo che per molti si era esaurito e sgretolato.
Non si sentiva come uno di quei giapponesi che si ritirano nella giungla per non dover subire l’onta della resa. Erano caduti i partiti politici che si erano appropriati del marxismo e del socialismo ma l’idea, lo spirito e le teorie potevano e dovevano essere ancora considerate valide e attuali. Nel 2010 è uscito un documentario che si intitola semplicemente Josè e Pilar. Saramago dice all’ inizio del film: La morte non esiste! Questa frase basterebbe da sola (e fortunatamente ce ne ha regalate e lasciate molte altre) a testimoniare la sua visione dell’ esistenza. La pronuncia pochi minuti prima di sedersi alla scrivania per iniziare a scrivere Il viaggio dell’ elefante, il suo penultimo libro.
Grazie a Josè, agli elefanti e ai dinosauri che ancora riescono caparbiamente a vivere !


R.B.


Immagine: dvd più libro José e Pilar (Feltrinelli, 2010)





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