venerdì 14 marzo 2008

Amália Rodrigues, Fado Incarnato (prima parte): l’infanzia e l’ingresso nel mondo del Fado


..E preso às cordas da guitarra viveu o teu coração...


Amalia si racconta: "Poiché esiste la morte, la vita appare subito assurda. L'ho sempre pensata così. Ho sempre avuto pensieri tristi. Di notte, quando vedevo le case che avevano ancora le luci accese, pensavo a quali problemi potevano avere in quelle case, con le luci ancora accese a quell'ora. Quando andavo a vedere spettacoli molto allegri, come le corride, vedevo la piazza piena di sole, tutta quella gente che batteva le mani, tanto contenta, pensavo che di lì a qualche anno non ci sarebbe stato più nessuno, che sarebbero tutti morti. Da quando ero molto piccola, ho avuto questi pensieri tristi. L'idea della morte mi accompagnò dai 13 ai 18 anni"( Vítor Pavão dos Santos, Amalia Rodrigues. Una biografia. Cavallo di Ferro, 2006).
Amalia (Luglio1920-Ottobre1999) trascorse i suoi primi 14 anni lontano dalla famiglia. Aveva due fratelli e quattro sorelle. Per problemi economici, fu affidata alla nonna, Ana do Rosário Bento, che viveva a Lisbona. A Lisbona, visse in una numerosissima famiglia, sua nonna aveva 16 figli e almeno il doppio dei nipoti. In una famiglia così, i momenti di festa di certo non le mancarono, ma i nonni erano molto anziani e non poterono darle l'affetto di cui avrebbe avuto bisogno alla sua tenera età.
La gente si accorse presto delle doti canore della piccola Amália, parenti e amici le chiedevano sovente di cantare e in cambio le davano caramelle e monete. Cantava canzoncine popolari e soprattutto i tanghi di Gardel, che imparava al cinema quando andava a vedere i suoi film. Il suo preferito era Silencio en la noche.
Andò a scuola sino a dodici anni, quando la nonna decise che doveva andare ad imparare un mestiere. Uno dei sui primi lavori fu in una fabbrica di dolci e caramelle, incartava caramelle e sbucciava frutta, a quindici anni era dietro un banco o al molo che vendeva frutta, vino e souvenir agli stranieri approdati a Lisbona.
A vent’anni, nel Giugno del 1940, si sposò con un chitarrista amatoriale che di professione faceva il meccanico tornitore, un matrimonio riparatore imposto dalla famiglia, Amália era incinta. Il ragazzo non voleva saperne e Amália in questa triste faccenda tentò il suicidio ingerendo veleno per topi…il matrimonio durò solo tre anni…Amália resterà una donna senza figli, nonostante una lunga relazione ed un matrimonio celebrato nel 1961, con un industriale portoghese residente in Brasile.
Nel 1938 partecipò ai provini per un concorso in cui sarebbe stata scelta la Regina del Fado di quell’anno. Non vinse il concorso, ma fu notata e indirizzata a fare un’audizione in una delle maggiori Case di Fado del periodo, O Retiro da Severa.
Fu così che Amália fece il suo ingresso nel mondo del Fado. Tutta la sua famiglia era contraria a questa scelta e la gente cominciò a criticare: quel mondo era sinonimo di perdizione e degrado. Amália ricevé il solo appoggio del fratello Felipe e di una sua fidata zia, Idalina, alla quale si rivolgeva nei momenti di maggior sconforto.
Amália non aveva nulla da indossare per i primi spettacoli e i gestori del Retiro le comprarono vestiti e scarpe, dicendo che glieli avrebbero scalati dal suo primo stipendio.
Al Retiro, tutti si accorsero del suo talento, Armando Augusto Freire (Armandinho), una delle vecchie guardie della chitarra portoghese, aveva molto a cuore la giovane Amália, le diceva di ripararsi la gola e di mangiar per bene, dato che era piuttosto esile. Al Retiro suonavano anche Jaime Santos e José Marques, altri miti della chitarra portoghese. Santos Moreira, Abel Negrão e Alberto Correia, esperti chitarristi classici di quegli anni. Amália, era una ragazza umile e gentile e fu ben accolta da tutti i fadisti del Retiro, Alfredo Marceneiro, Maria do Carmo Torres, José Porfirio, Adelina Ramos.
Dopo il Retiro, fu la volta di un'altra Casa di Fado, il Solar da Alegria. Qui Amália conobbe quello che sarebbe stato il suo impresario, José de Melo. Le serate di Amália riempivano il Solar e lui pensò bene di elevare il suo cachet. In breve Amália divenne la fadista più pagata tra quelle nel circuito delle Case di Fado, alimentando polemiche e risentimenti dei colleghi. Al Café Luso arrivarono a pagarle 1000 scudi per una serata. Il successo nelle Case di Fado spinse l’impresario a tenerla lontana dalla radio e dalle sale incisione: la gente, se avesse posseduto un disco o l’avesse ascoltata per radio, non sarebbe più andata ai suoi concerti. Il primo 78 giri di Amália uscì in Portogallo solo nel 1946 ed ebbe un successo strepitoso.
La prima musica composta per Amalia fu scritta dal chitarrista Fernando de Freitas, si chiamava Ronda dos Bairros,il testo era del cantante Francisco dos Santos, fu registrata e uscì in Brasile nel 1945. Il compositore preferito di Amalia fu il chitarrista, Frederico Valério (Ai Mouraria, Fado Amália, Fado do Ciumé, Sabe-se lá, Fado Malhoa, Só Á Noitinha). I poeti che scrissero per lei negli anni 40 furono: Linhares Barbosa (Cinco Pedras, Dá-me o Braço Anda Daí, Sei Finalmente, As Sardinheiras, la musica di quest’ultima fu composta canticchiando dalla stessa Amália), Frederico de Brito (Carmencita, Troca de Olhares, Passei por Você), l’autore di teatro musicale, Amadeu do Vale (Fado do Ciúme, Ai Mouraria).
Questi sono alcuni dei primi Fado di Amalia nel periodo del Retiro e del Solaria. Sono reperibili su cd-raccolte
Il primo concerto pubblico ufficiale di Amália fu a Rio de Janeiro, al Casinò di Copacabana, nel 1945. Amália era accompagnata dall’orchestra di chitarre di Fernando de Freitas. Seguì l’incisione del suo primo 78 giri, lo stesso che venne pubblicato in Portogallo l’anno seguente. Nel disco compaiono la maggior parte dei fados sopra citati assieme ai fado flamencati, che Amália amava tanto: Los Piconeros (di Imperio Argentina, nel film Carmen de Triana) e Ojos Verdes (di Conchita Piquer).
La passione di Amália per il Flamenco durerà per tutta la vita. Immancabili nei concerti, le sue successive canzoni spagnole hanno un’anima profondamente gitana e sono meravigliose (il cd Amália Universal ne contiene alcune).
Immagine: “O busto”, statua dedicata ad Amália e immagine dell’omonimo doppio cd "O disco do busto". Uno dei suoi migliori lavori. Contiene il repertorio con il pianista A.Oulman e molti Fado-canzone su poesie di Luís de Camões, David Mourão Ferreira, Pedro Homem de Mello, Luís de Macedo, António de Sousa Freítas, Álvaro Duarte Simões. Non pubblicato in Italia. Un disco che gli Amaliani devono assolutamente possedere.

Amalia, parole dell’anima
Estranha forma de vida, Grito e Lágrima sono alcune delle più belle poesie scritte da Amália in gioventù (Corria Atrás das Cantigas, Ai Esta Pena de mim, Gostava de ser quem era, Lavava no rio lavava, ecc.) e pubblicate in un album "Gostava de ser quem era" (1980) le musiche della chitarra portoghese scritte dai chitarristi Fontes Rocha e Carlos Goncalves.
Grito, accompagnò la sua bara, attorniata dalle maggiori autorità di Stato e da migliaia di persone, alla basilica di Estrela.
Estranha forma de vida (un Fado bailado) musica di Alfredo Marceneiro, il testo è di Amalia
GRITO (testo di Amalia, musica Carlos Gonçalves)
Silêncio!
do silêncio fasso um grito
corpo todo me dói
deixai-me chorar um pouco.
Só à sombra
como o sol vou rebolindo
de sombra assombrada
já lhe perdi o sentido.
Ó céu!aqui me falta a luz
aqui me falta uma estrela
chora-se mais
quando se vive atrás dela.
E eu,
a quem o sol esqueceu
só dou ao mundo perdão
só choro agora
porque quem morre já não chora.
Solidão!
que lembras-me a santeira
ao céu da companheira
minha profunda amargura.
Ai, solidão
a quem foste confiante
Ai! solidão
e se morderam a cabeça.
Meu Deus
que ao fim do além da vida
do que já fui tenho sede
sou sombra triste
encostada a uma parrede.
Adeus,
vida que ranto duras
da morte que tanto gabas
ai, que me dês
a solidão quase loucura.
In questo sito potete ascoltare diversi Fado cantati da Amalia, Fado Alfacinha, Fado Menor, Fado das Tamanquinhas, Fado Lisboeta e molti altri...

Vítor Pavão dos Santos, Amalia. Una biografia. Cavallo di Ferro, Roma, 2006
Gli anni 20 e 40

Frederico Valerio e il Brasile



2 commenti:

rina ha detto...

Stavo cercando notizie sulla magnifica Amalia e mi sono imbattuta nel tuo post che mi ha davvero restituito l'idea della sua vita intima e non solo di quella pubblica!! Complimenti....

Michel ha detto...

Grazie a Radio24 con la sua trasmissione di Destini Incrociati ho potuto scoprire questa cantante e riscoprire il Fado con tutta la sua Saudade.
Grazie