lunedì 1 febbraio 2010

João Braga


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João de Oliveira e Costa Braga, cantante e compositore, è nato in Rua da Creche, nel quartiere lisboeta di Alcantara il 15 Aprile del 1945. Debuttò a nove anni, come solista del Collegio S. João de Brito. Nel 1957 si trasferì con la famiglia a Cascais e li cominciò ad esibirsi in case di fado non professionali del luogo (Galito, nel 1963; Estribo Clube, nel 1964) e di Lisbona (Taverna do Embuçado, nel 1966). Nel 1966 abbandonò la facoltà di Giurisprudenza e nello stesso anno Alfredo Marceneiro, al tavolo del “Tipóia”, di Adelina Ramos, gli dettò il testo di Carlos Conde di “É Tão Bom Ser Pequenino”, che avrebbe poi registrato in Dicembre.
Fu il 1967 l’anno dell’inizio della sua carriera musicale, con l’uscita, in Gennaio, del suo primo disco "É Tão Bom Cantar o Fado" (titolo ispirato dal testo di Carlos Conde), edito da Aquila, di 3 EP, "Tive um Barco", "Sete Esperanças, Sete dias", "Jardim Abandonado") e del LP, "A Minha Cor". Grazie a questo si esibì, per la prima volta, in un programma della RTP ("Alerta Está!").
Il 1969 fu l’anno della sua consacrazione al grande pubblico, grazie alle serate televisive del Villaret (Zip-Zip). L’anno prima aveva conosciuto Luís Villas-Boas, che sarebbe diventato il suo produttore (incise oltre 7 dischi con lui, per la Philips) e col quale organizzò il 1° Festival Internazionale di Jazz di Cascais (1971). L’anno seguente partecipò al Festival della Canzone e fondò la rivista Musicalíssimo, della quale fu editore fino al 1974, anno in cui fu emesso un mandato di cattura a suo nome. La cosa lo forzò ad un esilio a Madrid durato fino al febbraio del 1976. Al ritorno dall’esilio, aprì la casa di fado O Montinho, a Montechoro, che rimase aperta appena un’estate. Nel 1978 tornò a Lisbona ed aprì, fino al 1982 il Páteo das Cantigas. Tra il 1977 ed il 1987 incise altri 7 album: 2 per la Orfeu ("Canção Futura", 1977, "Miserere", 1978), uno per la Valentim de Carvalho ("Arraial", 1980), 3 per la Sassetti ("Na Paz do Teu Amor", 1982, "Do João Braga Para a Amália", 1984, "Portugal/Mensagem, de Pessoa", 1985) e uno per la Silopor ("O Pão e a Alma", 1987).
Dopo la chiusura della sua casa di fado, si dedicò ai concerti e alla composizione, dando inizio, a partire dagli anni 90, al rinnovamento del panorama fadista, invitando giovani interpreti sul palco dei suoi concerti: Maria Ana Bobone, Rodrigo Costa Félix, Miguel Capucho, Mafalda Arnauth, Ana Sofia Varela, Mariza, Cristina Branco, Katia Guerreiro, Nuno Guerreiro e Filipa Pais, Gonçalo Salgueiro, Joana Amendoeira, Ana Moura, António Zambujo, Diamantina, Lina Rodrigues, Raquel Peters e, in tempi più recenti, Pedro Silva Miguel e Alexandra Guimarães.
Nel 1984 debuttò per la prima volta come autore di musica, "O Menino da Sua Mãe" e "Prece" (Pessoa), "Ai, Amália" (Luísa Salazar de Sousa) e "Ciganos" (Pedro Homem de Mello), in un album che chiamò "Do João Braga para a Amália", in onore della grande diva del fado. Da allora ha messo in musica oltre 50 temi di grandi poeti. Nel 1990 incise il suo primo CD ("Terra de Fados", Edisom, oltre 30000 copie vendute), in cui incluse un inedito di Manuel Alegre, che per la prima volta scrisse espressamente per un cantante. Ancora un CD per la Edisom ("Cantigas de Mar e Mágoa", 1991), uno per la Strauss ("Em Nome do Fado", 1994), uno per la BMGla BNC ("Dez Anos Depois", 2001), un altro per la A Capital ("Fados Capitais", 2002) e tre per la Farol ("Cem Anos de Fado" vol. 1, 1999, vol. 2, 2001, e "Cantar ao Fado", 2000, considerato da Braga come il migliore della sua carriera, con poemi di Pessoa, O'Neill, Torga, Mourão-Ferreira e Alegre, e altri autori).
Nel 2009 ci ha regalato "Fado Nosso", un cd che vanta la presenza di testi scritti da autorevoli esponenti della poesia portoghese, tra cui Manuel Alegre, Luiz de Camões, David Mourão-Ferreira e António Tavares-Telles.
Sono state stampate oltre 50 sue incisioni (28 originali e 20 raccolte), creò e fu il protagonista di circa 250 programmi televisivi e radiofonici, ha scritto fino ad ora circa 300 cronache ed un libro, edito dalla Esfera Dos Livros, dal il titolo “Ai Este Meu Coração”.
Dal 1970 si è esibito in molti paesi dell’Europa, dell’Africa, dell’America del Nord e dell’America del Sud.
Il suo stile interpretativo è caratterizzato da un timbro molto personale, dall’importanza dedicata al testo (che divide con efficacia – ebbe buoni maestri, come Alfredo Marceneiro) e per una scelta melodica immaginativa, sempre attualizzata e con costanti movimenti improvvisi (una melodia molto “stilata”, in gergo fadista).

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