giovedì 24 aprile 2014

Terras de Portugal: genesi di un disco nato dalla saudade

L’album Terras de Portugal, idea, voce e produzione esecutiva di Luisa Notarangelo, edizione d’autore del Febbraio 2014, è nato come progetto per raccogliere alcune sue composizioni musicali inedite. Queste composizioni sono nate dalla lettura di due sonetti  della poetessa Florbela Espanca e di una poesia del poeta Sidónio Muralha, intitolata Raízes, già incisa da Amália Rodrigues su musica di Henrique Lourenço. Nell’album Terras de Portugal, i due sonetti della Espanca non hanno più i loro titoli originali ma prendono il nome di Fado Florbela e Fado para Amália, le musiche di Luisa dedicate a due donne che attraverso la loro arte hanno incarnato, come poche altre, la saudade del popolo portoghese: Florbela Espanca e Amália Rodrigues.
In Terras de Portugal, l’autobiografica Raízes di Muralha, cantata da Amália, diventa Prece, una musica che si erge a nostalgica preghiera che la voce di Luisa intona al ventre della madre-terra, una preghiera  cantata con le saudades delle proprie radici e dei propri cari. Gli arrangiamenti  delle musiche sono di José Barros, uno dei principali esponenti della musica tradizionale portoghese e di José Elmiro Nunes, rinomato chitarrista con più di trent'anni di esperienza nell'ambito del Fado di Lisbona. L’album, pur riportando nei titoli dei brani, il nome del genere musicale che lo ha ampiamente ispirato, il Fado, non può considerarsi un disco che omaggia unicamente questo genere; se l’accompagnamento musicale di quasi tutti i brani è affidato agli strumenti consueti del Fado, l’imprescindibile chitarra portoghese, basso e  chitarra acustici, è anche vero che solo due brani del cd appartengono all’alveo dei Fado tradizionali, il Fado Menor, sempre su testo della Espanca (“Poetas”) e il Fado João, un Fado Mouraria, con l’insolita e originale presenza di un mandolino, ma cantato così come l’antica tradizione popolare vuole lo si canti nelle Case di Fado lisboete, á desgarrada, ossia “a braccio”, come si direbbe in Italia.
Terras de Portugal, è un album d’esordio coraggioso e originale perché non si ferma all’esplorazione di un genere musicale, il Fado, ma lo rielabora in maniera personale, nella musica e nel canto. E’ rilevante sapere che tra le cantanti portoghesi di Fado, l’ultimo nome noto per aver composto musiche su sonetti di Florbela Espanca, sia quello di Teresa Silva Carvalho, che compose alcune musiche negli anni Ottanta. Preziosa, originale e saudosa, la versione mandolino-voce della celebre Cheira a Lisboa.
Nell’album sono presenti due importanti omaggi uno è relativo alla storia, l’altro alla ricca tradizione musicale portoghese. Troviamo un brano di José Afonso, “Cantar alentejano”, che narra la storia di Catarina Eufemia, una bracciante agricola alentejana, assassinata dalla polizia del regime di Salazar, uno dei “canti di protesta” e delle storie reali di quel periodo che fu colpita dalla censura. Uno dei brani di José Afonso più rappresentativi ed emblematici, ma poco inciso dagli anni Ottanta in poi, perché considerato “antico”. Lo riporta nella storia del presente portoghese,  un’italiana, come sentito omaggio alla terra alentejana, madre della rivoluzione, del cambiamento, dei diritti e della libertà di pensiero. L’ultimo omaggio di Luisa in “Terras de Portugal” è alle tradizioni musicali portoghesi. Il Portogallo, è il paese europeo con il più cospicuo materiale di ricerca e presta grande attenzione alla tutela del proprio patrimonio musicale tradizionale. Le ricerche su questo cospicuo patrimonio musicale  risalgono agli anni Sessanta ad opera di M.Giacometti. Differenti canti, musiche e danze ancora oggi impreziosiscono e scandiscono la vita di numerose comunità portoghesi, dal Nord al Sud. In Terras de Portugal si rende omaggio al Nord, con l’allegra chiusura di “Chula Nova daAndorinha”, un’originale rivisitazione di questa musica-danza. Composta da Luisa su alcune quartine di Fernando Pessoa dedicate alle rondini, questa Chula ha il merito di aver avvicinato due culture, quella portoghese e quella italiana in un unico e saudoso canto.
Terras de Portugal è un album nato dalla saudade e trasuda di saudade, quella saudade che per ben nove anni ha accompagnato Luisa Notarangelo nei suoi numerosi viaggi in terra portoghese e questa è la genesi di Terras de Portugal…ascoltando l’album, che siate nati in Portogallo o non lo siate, non  importa…vi ritroverete a provare la “saudade”.
CANALE YOUTUBE
https://www.youtube.com/channel/UC0gqz_aKZofwPDoMYTaRMxg


https://soundcloud.com/lusitanasaudade

                      Terras de Portugal cd (2014):


Fado Florbela (F.Espanca/L. Notarangelo)
Prece (S.Muralha/L. Notarangelo)
Fado João (Maria Carlota de Noronha/João de Noronha)
À Janela do meu peito (A. Janes)
Fado para Amália (F.Espanca/L. Notarangelo)
Fado Menor (F.Espanca/popular)   
Cantar Alentejano (José Zeca Afonso)
Cheira a Lisboa (Carlos Dias / César de Oliveira)  
Chula nova da andorinha (Fernando Pessoa/L.Notarangelo/L.Notarangelo)

Musicisti che partecipano all’album:  José Manuel David (voce, fisarmonica), del gruppo Gaiteiros de Lisboa 

 

https://soundcloud.com/lusitanasaudade




Testi in Terras de Portugal cd (2014)

F.Espanca       ANOITECER* (Fado Florbela)
A luz desmaia num fulgor d'aurora,
Diz-nos adeus religiosamente...
E eu que não creio em nada, sou mais crente
Do que em menina, um dia, o fui... outrora...

Não sei o que em mim ri, o que em mim chora,
Tenho bênçãos d'amor p’ra toda a gente!
E a minha alma sombria e penitente
Soluça no infinito desta hora…

Horas tristes que são o meu rosário...
Ó minha cruz de tão pesado lenho!
Meu áspero e intérmino Calvário!

E a esta hora tudo em mim revive;
Saudades de saudades que não tenho...
Sonhos que são os sonhos dos que eu tive...


* Soneto integrado no volume Livro de Soror Saudade [1923). -in: ESPANC, Florbela - Obra Poética, volume I, de "Obras de Florbela Espanca" - org. e notas de José Carlos Seabra Pereira. Lisboa: Editorial Presença, 2009, p. 112.

F.Espanca         POETAS* (Fado Menor)

Ai as almas dos poetas
Não as entende ninguém;
São almas de violetas
Que são poetas também.

Andam perdidas na vida,
Como as estrelas no ar;
Sentem o vento gemer
Ouvem as rosas chorar!

Só quem embala no peito
Dores amargas e secretas
É que em noites de luar
Pode entender os poetas
E eu que arrasto amarguras

Que nunca arrastou ninguém
Tenho alma para sentir
A dos poetas também!
* Poema publicado no Notícias de Évora, 23.07.1916. - in: ESPANCA, Florbela – Obra Poética, volume I, de "Obras de Florbela Espanca" - org. e notas de José Carlos Seabra Pereira. Lisboa: Editorial Presença, 2009, 27.

F.Espanca        Meu Fado, meu doce amigo (Fado para Amália)

Meu fado, meu doce amigo
Meu grande consolador
Eu quero ouvir-te rezar,
Orações à minha dor!

Só no silêncio da noite
Vibrando perturbador,
Quantas almas não consolas
Nessa toada d'amor!

Cantando p'r uma voz pura
Eu quero ouvir-te também
P'r uma voz que me recorde
A doce voz do meu bem!

Pela calada da noite,
Quando o luar é dolente,
Eu quero ouvir essa voz
Docemente... docemente...
* In: ESPANCA, Florbela – Obra Poética, volume I, de "Obras de Florbela Espanca" - org. e notas de José Carlos Seabra Pereira. Lisboa: Editorial Presença, 2009, p. 58

S.Muralha  Raízes (Prece)

Velhas pedras que pisei
Saiam da vossa mudez
Venham dizer o que sei
Venham falar português
Sejam duras como a lei
E puras como a nudez.

Minha lágrima salgada
Caiu no lenço da vida
Foi lembrança naufragada
E para sempre perdida
Foi vaga despedaçada
Contra o cais da despedida.

Visitei tantos países
Conheci tanto luar
Nos olhos dos infelizes
E porque me hei-de gastar?
Vou ao fundo das raízes
E hei-de gastar-me a cantar.

 

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