domenica 13 febbraio 2011

Aspettando la seconda vittoria: Il FADO nell’elenco dei beni del patrimonio culturale dell’UNESCO


Il 2011 è l’anno in cui l’UNESCO si pronuncerà sulla Candidatura del Fado nella Lista Rappresentativa dei Beni del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Siamo convinti che la nostra candidatura ha tutte le possibilità di successo in questa valutazione e la sua principale forza sta nel grande consenso che è maturato in Portogallo rispetto a  tale candidatura.
Approvata all’unanimità da tutte le forze politiche dalle Camere municipali, sia dalla Camera Municipale di Lisbona che dalla Camera dei Deputati, contando sull’impegno espresso dal governo e sull’alto patrocinio del Presidente della Repubblica, la candidatura ha superato tutte le barriere dei partiti in nome di una causa comune, la salvaguardia e la promozione della Cultura portoghese. Ha unito le istituzioni che posseggono beni museologici e archivistici che permettono di preservare la Storia del Fado nell’arco degli ultimi due secoli. Ha unito gruppi culturali e ricreativi all’interno dei quartieri di maggior tradizione fadista, associazioni professionali rappresentative di musicisti, autori ed editori legati al genere e partecipazioni di molte decine di personalità di spicco nell’universo del Fado. Ha mobilitato dentro e fuori dalle Università ricercatori che hanno fatto inventari di registrazioni storiche, preparato riedizioni musicali da tempo scomparse dal mercato, hanno organizzato antologie musicali, poemi e immagini del Fado. Ha lanciato una sfida a musicisti e editori per nuovi progetti artistici che assicurino nel contempo la preservazione della memoria del Fado tradizionale e la continuità nel futuro dell’energia creativa e rinnovatrice che sempre lo ha caratterizzato. Ma soprattutto la candidatura ci ha aiutati a riscoprire, a conoscere, a comprendere meglio e a consolidare, tutti assieme, il ruolo fondamentale che il Fado ha nel nostro guardare a noi stessi, nella nostra coscienza dell’identità portoghese, nella nostra capacità di essere allo stesso tempo ciò che siamo ma di essere costantemente aperti al mondo.
Quando arriverà la consacrazione dall’Unesco, che aspettiamo, sarà solo la seconda vittoria, perché la prima noi l’abbiamo già conquistata. 
RUI VIEIRA NERY, Presidente della Commissione Scientifica della Candidatura

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