domenica 2 gennaio 2011

Michel Giacometti e Fernando Lopes Graça: gli studi sulla musica popolare portoghese


 Michel Giacometti nasce ad Ajaccio, in Corsica, nel 1929. Da subito entra in contatto con altri paesi ed altre culture, soprattutto con quella del Nord Africa, dove va a vivere con lo zio, funzionario coloniale, e dove condivide la sua infanzia con bambini spagnoli ed arabi.

Nel 1947, a 18 anni, studia a Parigi musica ed arte drammatica. Nel 1950 lancia vari progetti e riviste culturali e di poesia: Igloo, Ferments e Griffonnage. Crea una compagnia di teatro popolare e partecipa a tre stage di arte drammatica organizzati dal Ministero dell’Educazione. Pubblica anche un piccolo libretto di versi: Mélika.

Studia alla Sorbona, si iscrive al corso di Laura in Lettere ed Etnografia, corso che interrompe quando partecipa allo sciopero indetto contro la discriminazione degli arabi nella vita pubblica di Algeri. In questo periodo viaggia nel Nord Europa, partecipando a corsi liberi di etnografia in Norvegia. Collabora con le riviste Simoun e Cahiers du Sud ed è corrispondente per  Mission Française en Nouvelle Guinée.

Nel 1950 organizza la Mission Méditerranée 56, raccomandata dal Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari. La Missione si propone di studiare le tradizioni popolari di tutto il bacino mediterraneo. Per ragioni di salute deve abbandonare il progetto, torna a Parigi dove viene internato in ospedale. In questo periodo incontra la musica popolare portoghese. La lettura dell’opera del compositore e musicologo Kurt Schindler, Musica Popolare e Poesia spagnola e portoghese, gli fa nascere questo nuovo interesse e lo spinge a sentire la necessità di salvare “l’oro puro” delle canzoni di Trás-os-Montes.

Michel Giacometti arriva in Portogallo sul finale del 1959 e decide di iniziare ua catalogazione sistematica della musica regionale portoghese. I primi lavori sul territorio vengono fatti a Trás-os-Montes e, verificando la permanenza di specificità musicali riconosciute da Schindler nel 1931, presenta un progetto di ricerca etnomusicologica nel nordest trasmontano all appena create Commissione di Etnomusicologia della Fondazione Calouste Gulbenkian, che però gli nega l’appoggio. In seguito, nel 1963, Giacometti crea gli Archivi Sonori Portoghesi (ASP) e invita il compositore Fernando Lopes-Graça a collaborare al suo progetto. In una lettera indirizzata al compositore, datata 13 Dicembre 1960, Giacometti gli comunica di aver “finito di fondare gli Archivi Sonori Portoghesi e di essersi messo in contatto con organismi culturali internazionali che hanno mostrato ben più entusiasmo della Fondazione...”.


Gli Archivi Sonori Portoghesi sono un mezzo strategico per lo sviluppo del piano di ricerca, che prevede la raccolta, lo studio e la divulgazione della musica tradizionale portoghese. Tra il 1960 ed il 1983 gli ASP pubblicano varie collezioni discografiche, per un totale di 24 dischi; particolarmente importante la collezione di Antologia della Musica Regionale Portoghese, consigliata dall’Istituto Internazionale per la Documentazione e gli Studi Comparativi di Musica dell’ International Music Council.


Nel 1962 Michel Giacometti scrive il film O Alar da Rede, girato da Manuel Ruas, prodotto dalla RTP e, tra il 1963 ed il 1983, produce una serie di programmi radiofonici sulla musica tradizionale portoghese e le sue funzioni per la Emissora Nacional, Radio France, BRT, WDR, Sveriges Riskradio.


Da anche una grande importanza alla salvaguardia della tradizione orale, iniziando nel 1965 una nuova raccolta sistematica. Tra il 1972 ed il 1980 è nella squadra di ricercatori della Facoltà di Lettere di Lisbona, Istituto di Geografia, integrato nel progetto Linea di Azione di raccolta e Studio della Letteratura Popolare.


E’ autore del programma televisivo Povo que Canta, trasmesso tra il 1970 ed il 1973, realizzato da Alfredo Tropa e prodotto dalla RTP. Questi 37 programmi bimensili costituiscono tutt’oggi uno dei più grandi ed importanti documentari realizzati nell’ambito dell’etnomusicologia portoghese. La loro realizzazione fu possibile soltanto grazie all’immenso lavoro di ricerca condotto sul territorio dallo stesso Giacometti.

Nel 1975 dirige il Piano di Lavoro e Cultura, Recuperare la cultura popolare portoghese, obiettivo per gli studenti di Servizio Civile, con la collaborazione dei professori Jorge Gaspar, Machado Guerreiro e Manuel Viegas Guerreiro. Integrato nel Servizio Civile Studentesco, questo progetto vede l’appoggio di enti pubblici e privati, come il Ministero della Comunicazione Totale, INATEL, FAOJ, Comuni, Giunte di Distretto e la Fondazione Calouste Gulbenkian. La collaborazione volontaria di giovani universitari intensifica la raccolta da nord a sud del paese e vengono raccolti innumerevoli documenti di tradizione orale, inchieste sulle condizioni di vita, di salute ed igiene pubblica, si raccolgono anche formule di medicine popolari e superstizioni, musiche e attrezzi agricoli.

Nel 1975, come membro della Commissione di Riorganizzazione della FNAI/INATEL, presenta il progetto del “Centro di Documentazione Operaia – Contadina” (CDOC) che oltre a riformulare la struttura esistente, proponeva una nuove filosofia di azione culturale. In associazione con il Piano Lavoro e Cultura, tutti i materiali risultanti dalle campagne nazionali del Servizio Civile Studentesco e tutta la documentazione prodotta, sono portati al CDOC ed in seguito al Museo del Lavoro a Setúbal.

Nel 1981 pubblica insieme a Fernando Lopes-Graça e attraverso il Círculo de Leitores il Cancioneiro Popular Português, importante raccolta di canzoni e musiche strumentali che vuole mostrare la molteplicità dei generi e delle strutture musicali nelle loro diversità e caratteristiche regionali.

La decade degli anni 80 è marcata dalla ricerca da parte di Giacometti di una istituzione che accogliesse tutto il suo operato. Nel 1981 vende la sua collezione di strumenti musicali ed oggetti etnografici al Comune di Cascais, che fonda così il museo della Musica Portoghese. Nel 1984 vende l’archivio sonoro alla Segreteria di Stato della Cultura. Questo archivio oggi si trova nel Museo Nazionale di Etnologia a Lisbona.

Nel 1987 è inaugurato a Setúbal il Museo del Lavoro. Il Museo ha visto un’importante collaborazione di Giacometti nell’elaborazione dell’esposizione “Il Lavoro fa L’Uomo”.

Nel 1991 il Museo del Lavoro, con la sua vasta collezione di strumenti agricoli e oggetti di vita quotidiana raccolti da Giacometti, cambia nome e si chiama Museo del Lavoro Michel Giacometti. La riapertura è avvenuta il 18 Maggio 1995. Il suo lascito si trova anche in altri musei, come il Museu Municipal di Ferreira do Alentejo, o Museo della Musica Portoghese (Casa Verdades de Faria, nel Monte Estoril) e anche nel Museo Nazionale di Etnologia.

Il documentario "Polifonias - Pace é Saluta, Michel Giacometti" è stato girato nel 1997 da Pierre-Marie Goulet.

Nel 2004 viene pubblicato il libro “Michel Giacometti – cammino per un museo”, in occazione di una esposizione organizzata dal Comune di Cascais.

Nel 2005 viene realizzato in Corsica il Festival Canzoni di Donne e Strumenti dal Mondo, un omaggio a Michel Giacometti. Al festival hanno partecipato, tra gli altri, Amélia Muge, i Gaiteiros de Lisboa e Mafalda Arnauth. In seno al festival viene organizzata anche l’esposizione “Il Campo ed il Canto”, con fotografie di António Cunha e con la proiezione di due film de Pierre-Marie Goulet.

Durante tutto questo tempo Giacometti continua la sua ricerca sul campo e lo fa fino alla fine dei suoi giorni. Nell’Agosto del 1990, durante una campagna di ricerche a Peroguarda, il lavoro dell’etnomusicologo viene accompagnato dal giornalista Adelino Gomes, che realizza l’ultimo reportage sul suo lavoro. Giacometti diceva che “la prima qualità che un etnomusicologo deve avere è il sincero amore per il lavoro e per il popolo. E’ forse la migliore sintesi per delineare il profilo di questo ricercatore, e che ci aiuta a capire la sua grande dedizione per la difesa della cultura tradizionale portoghese. Fernando Lopes-Graça gli ha dedicato l’opera “Alla memoria di Michel Giacometti, per tutto quello che il popolo portoghese e la sua bella musica gli devono”.

Michel Giacometti muore a Faro il 24 Novembre 1990. E’ sepolto, per sua richiesta, nel piccolo paese chiamato Peroguarda, nel distretto di Ferreira do Alentejo.

Produzione cd, vinili:


  • Musica tradizionale portughese - 24 discos (1960-1983)
  • Antologia della Musica Regionale Portughese - 5 discos (1960-1970)
  • 16 dischi sulla musica del Portogallo continentale
  • Musica delle Azzorre e di Madeira: Antologia della Musica Regionale Portoghese
  • 1-Trás-os Montes/Ge LDI/1960
  • 2-Algarve/Ge LD 12/1963
  • 3-Minho/
  • 4-Alentejo/Ge LD 17/1965
  • 5-Beira Alta, Beira Baixa, Beira Litoral/Ge LD 18/1970.
  • Otto Canti Trasmontani/Ge AS 101/1961
  • Canti Tradizionali del Distretto de Evora /GE AS 119/1965
  • Bailli Popolari Alentejani/AS 50/1968
  • Canti Religiosi Tradizionali Portoghesi /Philipps 6499 226/1971
  • Canti e Danze del Portogallo /Diapasão 25 005/1981.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci vorrebbero più Giacometti fra gli studiosi di musica e naturalmente ci sarebbe bisogno di maggiori aiuti da parte di coloro che con la musica ci vivono,e molto bene.Contribuire a tener viva la cultura musicale di un popolo,come lui ha fatto,vale molto di più che scrivere sciocche canzoni che oggi vengono cantate ma che domani nessuno ricorderà.