venerdì 19 febbraio 2010

JOSÉ ARY DOS SANTOS: BIOGRAFIA E FADOS

José Carlos Pereira Ary dos Santos (Lisbona, 7 Dicembre 1936 - 18 Gennaio 1984), poeta ed autore per spettacoli di rivista.
Ha scritto oltre 600 poemi destinati ad interpreti e compositori come Amália Rodrigues, Simone de Oliveira, Tonicha, Alain Oulman, Paulo de Carvalho, Serge Reggiani e Chico Buarque. Ha collaborato regolarmente con Carlos do Carmo, Nuno Nazareth Fernandes, Fernando Tordo e Paulo de Carvalho, contribuendo al rinnovamento delle tematiche nei testi della musica leggera.
Nato in una famiglia della borghesia cittadina con tradizioni intellettuali, la morte della madre rappresenta uno degli avvenimenti biografici più importanti ai fini della sua creazione letteraria, che ebbe inizio con la pubblicazione di alcuni poemi nella Antologia del premio Almeida Garrett (1954). Il precoce abbandono della casa paterna, avvenuto nel 1953, lo obbligò ad accettare diversi lavori per potersi mantenere, ed alcuni di questi contribuirono, in seguito, come elementi romantici, alla costruzione della sua identità (per nominarne solo uno, il suo lavoro come stivatore). Ma fu poi nell’ambito della pubblicità che Ary dos Santos sviluppò pienamente la propria carriera professionale (lavorò in sette imprese del settore dal 1958 fino alla sua morte), attività in cui rivelò molte caratteristiche che si riflettono nella sua biografia e nella sua produzione letteraria, incentrata sulle “tematiche dell’emozione dell’avere, sentire e possedere”.
Grazie alla pubblicazione dei suoi libri negli anni 60 (1963, 1964 e 1965), la critica letteraria cominciò a dedicare ad Ary dos Santos una significativa attenzione; negli stessi anni si delineò la sua opposizione al regime dell’Estado Novo.
Nel 1969 iniziò la sua attività politica: partecipò attivamente alla campagna della CDE (Comissão Democrática Eleitoral) ed in seguito continuò l’attività politica nel PCP (Partito Comunista Portoghese); questa attività di militanza influenzò moltissimo la sua poetica, soprattutto attraverso il repertorio di immagini utilizzate e la retorica.
Partecipò, recitando poesie da lui scritte, in serate di Canto Livre (serate organizzate alla fine degli anni 60) e al 1° Incontro da Canção Portuguesa, che ebbe luogo nel Coliseu dos Recreios a Lisbona il 29 marzo 1974 e che fu organizzato dalla Casa da Imprensa. Il suo primo pezzo pubblicato in un disco fu Desespero (1967), interpretato da José Manuel Osório con musica del Fado Esmeraldinha. L’anno seguente conobbe Nuno Nazareth Fernandes durante il lancio di una campagna pubblicitaria di cui Fernandes aveva composto la colonna sonora e Ary dos Santos il testo. Da lì in poi la sua popolarità crebbe sempre più, fino a raggiungere l’apice del successo come paroliere di alcune canzoni partecipanti al Festival RTP da Canção; alcune di queste vinsero il Festival e si rivelarono imprescindibili punti fermi nella carriera dei loro interpreti; divennero inoltre rapidamente il simbolo del momento di rinnovamento vissuto nella vita politica, culturale e musicale portoghese. Ad Ary dos Santos i testi delle canzoni vincitrici portarono una grande visibilità, che utilizzò per trasmettere, attraverso le poesie che scriveva, il suo immaginario poetico ed il suo ideale politico, dato che per lui la canzone era “un testo musicato” che aveva il fine di comunicare con il grande pubblico (Século Ilustrado, 1/Mar/1969). Tre canzoni vinsero questa gara:
Desafolhada Portuguesa (cantata da Simone de Oliveira, con musica di Nuno Nazareth Fernandes, scritta nel 1968 e riveduta nel 1969, anno del concorso al festival), Menina (cantata da Tonicha, con musica di Nuno Nazareth Fernandes, scritta nel 1971, presentata nel concorso del 1972) e Tourada (composta e cantata da Fernando Tordo, scritta nel 1972 e presentata al concorso del 1973). Oltre a queste scrisse il testo di Canção de Madrugar, interpretata da Hugo Maia Loureiro, con musica di Nuno Nazareth Fernandes (1970), Palavras Abertas, Cavalo à Solta (1971), Minha Senhora das Dores, È Para Isto que Vivo, Semente, Apenas o Meu Povo (1973), Estrela da Tarde, Novo Fado Alegre (musica di Fernando Tordo), tutte presentate al concorso del 1976, interpretate da Carlos do Carmo, Portugal no Coração (musica di Fernando Tordo, interpretata da “Grupo de Amigos” nel 1977), Pela Vida Fora (musica di João Henriques, interpretata da Tonicha nel 1978), tutte proposte nelle varie edizioni del Festival da Canção. Il grande numero di testi che presentò nel Festival RTP da Canção, fece sì che i media designassero ironicamente il Festival come “Festival Ary dos Santos”. Il suo impatto sui media e sul pubblico fu subito attestato dal Premio della Stampa, che gli fu attribuito nel 1970.
Una canzone il cui testo era di Ary dos Santos e la musica di Alain Oulman, interpretata da Amália Rodrigues, vinse in Italia il Gran Premio della canzone Discografica nel 1971 (si tratta della canzone Meu Amor, Meu Amor, posteriormente intitolata Meu Limão de Amargura poiché già esisteva una canzone depositata con lo stesso titolo).
Una collaborazione di grande importanza fu quella che si ebbe nei due dischi di Carlos do Carmo, Um Homen na Cidade (1976) e Um Homem no País (1981-82), dove tutti i testi sono di Ary dos Santos, con la collaborazione per le musiche di Paulo de Carvalho, Moniz Pereira, António Victorino d’Almeida, Martino d’Assunção, Fernando Tordo, José Mário Branco, Carlos Paredes, José Afonso ed altri.
Ary dos Santos fu autore anche per il teatro: scrisse nel 1963 il poema Tempo da Lenda das Amendoeiras per uno spettacolo di Natália Correia allora censurato e messo in scena nel 1964 al Festival do Algarve; così come lo spettacolo O Azul Existe che debuttò nel 1964 alla Estufa Fria e fu in seguito registrato dalla RTP. Dopo il 25 Aprile cominciò a scrivere testi per il teatro di rivista; gli spettacoli furono messi in scena al Teatro do Adoque e molti di questi pezzi furono scritti, per quel che concerne il testo, insieme a César de Oliveira, Rógerio Bracinha, Francisco Nicholson e per quel che concerne la musica con Fernando Tordo, Paulo de Carvalho e Pedro Osório. Lo stesso Ary dos Santos, essendo considerato egli stesso una grande attrattiva dello spettacolo, partecipò ad alcuni spettacoli di rivista declamando sul palco alcuni suoi poemi.
Il suo lavoro come autore di testi per il teatro di rivista contribuì al rinnovamento di questo genere e all’avvicinamento di un maggior numero di persone a questa arte (ricrodiamo: Uma no Cravo outra na Ditadura! – 1974, Para trás Mija a Burra – 1975, Afinal como È – 1975, Em Águas de Bacalhau – 1977 e Ó da Guarda!, tutte rappresentate nel Teatro ABC; e A Grande Chegada – 1976, A Paródia – 1977 e Ó Calinas, Cala a Boca – 1977 rappresentate nel teatro do Adoque). In collaborazione con Augusto Sobral scrisse anche le commedie musicali Os Macacões – 1977 e O Caso da Mãozinha Misteriosa – 1978, entrambe rappresentate al Teatro Aberto.
Nel 1976, insieme a Luíz Francisco Rebello, Luíz Villas-Boas, Duarte Mendoça, Paulo de Carvalho, Carlos Mendes e Fernando Tordo, partecipò alla creazione della Cooperativa Toma Lá Discos, che si proponeva di stampare dischi dei soci e loro inediti (di F. Tordo. C. Mendes, Ary dos Santos, incisioni di gioventù ed altre cose). Inoltre incise diversi dischi recitando poemi suoi o di altri poeti come Camões, Bocage, José Régio, così come il Sermão de St. António aos peixes di Padre António Vieira. Fra questi dischi ne annoveriamo uno di poesia medievale portoghese in cui collaborarono Carlos Paredes e Amália Rodrigues (1971).
Più che la produzione poetica, ciò che gli portò la fama e l’acclamazione del pubblico fu la sua attività di autore di testi di canzoni e il suo declamare poesie. La sua capacità di scrivere poemi con grande facilità e grande qualità sia a livello di immaginario poetico che di ritmica fu largamente influenzata dalle sue letture pubbliche di poesie, che facilitarono l’integrazione di un testo con la musica e fece sì che la sua collaborazione fosse molto ricercata dai compositori che gli proponevano partiture su cui elaborare un testo. Nei casi di collaborazioni più regolari la stesura del testo era simultanea allo sviluppo della parte musicale, mentre altre volte, alcuni compositori, musicarono dei suoi poemi già pubblicati. Il suo carattere caldo e appassionato (appassionato e sopra le righe), la morte precoce della madre, la formazione ideologica e l’impegno politico marcarono in modo significativo la sua produzione letteraria.
I suoi testi, così come le parole che scrisse per le canzoni, sono contrassegnati da un forte uso di metafore dallo spiccato sapore satirico, ironico, lirico e di denuncia, ricorrendo ad immagini forti (a volte anche violente, con frequenti riferimenti alla carnalità e alla sofferenza) e al linguaggio corrente. Ciò contribuì al rinnovamento dei contenuti e del repertorio delle canzoni, da lì in poi pervase di impliciti sensi ideologici e riconosciuta preoccupazione letteraria. I suoi poemi rivelano una grande attenzione al ritmo, introducendo continuamente giochi di parole ed utilizzando una libertà formale che facilita l’accostamento del testo alla musica. Le tematiche affrontate sono le emozioni, la città di Lisbona ed i suoi personaggi archetipi, l’amore, il lavoro, la giustizia, la solitudine. Molte volte fece ricorso a descrizioni di momenti di vita quotidiana al fine di dimostrarne le contraddizioni e l’azione negativa di uno Stato oppressore. L’uso di un linguaggio vicino a quello del quotidiano si deve ad una sua posizione estetica di rifiuto verso l’eccessivo intellettualizzarsi delle strutture dell’esposizione e dello sviluppo del tema. Ary dos Santos aveva annunciato una biografia (Estrada da Luz, Rua da Saudade) che però non riuscì nemmeno ad iniziare. Molte volte fu descritto dai giornalisti o dai critici letterari come un poeta di pamphlet, un’immagine datagli dalla sua attività politica e da molti dei suoi testi, effettivamente densi di riferimenti politici. La sua opera letteraria seguì una traiettoria condizionata dall’attività di paroliere e interprete di poemi e non fu mai riconosciuta al pari di quella di altri autori suoi contemporanei (come, per citarne solo due, Natália Correia e Manuel Alegre).

Alcuni Fados del grande Ary dos Santos:

del repertorio di Carlos do Carmo:

O amarelo da carris
Um homem na cidade
(entrambe con musica di José Luis Tinoco)
Fado do campo grande (musica Antonio Vitorino de Almeida)
Fado da Pouca sorte (musica Fernando Tordo)
O cacilheiro (musica Paulo de Carvalho)
Homem das castanhas
Os putos
Lisboa menina e moça (Ary dos Santos/P.de Carvalho, Fernando Tordo/Joaquim Pessoa)
Sonata de outono (musica Fernando Tordo)
del repertorio di Beatriz da Conceição:
Meu Corpo (musica Fernando Tordo)
del repertorio di Amália Rodrigues e tutti musicati da A. Oulman:
Amêndoa Amarga
Meu Limão de Amargura
Alfama
Meu Amigo está Longe
Rosa Vermelha
É da torre mais alta
O meu é Teu
Immagine: Ary dos Santos e Natália Correia (foto di Eduardo Gageiro)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo articolo è semplicemente: "Immenso"!!!
Hai concentrato in queste poche righe centinaia di pagine necessarie a questa biografia e ai tanti nomi che citi!

Questa volta anche il mio giudizio è sintentico: BRAVAAAAAAAAA!!!!

Mino.