giovedì 24 luglio 2008

Una spavalda giornalista: l’intervista a Nuno Miguel Guedes

Il 22 Luglio è stata una giornata alquanto movimentata...ancora oggi il mio corpo è imprigionato in quel senso di euforia che ti lasciano gli eventi straordinari…
Ho conosciuto Nuno Miguel Guedes per email, mi ha scritto complimentandosi per il mio blog e m’ha detto che sarebbe venuto in Toscana con il suo amico Custódio Castelo per assistere ai concerti del Festival Séte Sois e che gli avrebbe fatto piacere incontrarmi.
Ecco fatto, il 22 Luglio, munita di fotocamera e registratore vocale, come s’addice a una (presunta) esperta giornalista, ho preso il treno e l’ho raggiunto a Pisa.
Nuno ha scritto il Fado Mapa do Coração (album Para Além da Saudade del 2007) cantato da Ana Moura, lavora come giornalista free lance per la rivista Visão (è del gruppo della SIC, una delle quattro emittenti televisive portoghesi); scrive per varie radio ed emittenti televisive, parla inglese, francese e italiano (ha frequentato l’Università a Torino), per farla breve il vero giornalista venuto a farmi un’intervista era lui…e io non avevo capito nulla!! Dalle sue email avevo solo appreso che aveva scritto il testo per Ana Moura…
Simpatico e cordiale, davanti a un bel piatto di ravioli, m’ha detto: “Io sono qui per lavoro e ti farò una foto e un’intervista”…Al che imbarazzata ho risposto: “Ma…veramente anch’io ho preparato una piccola intervista, ho anche il registratore…ma non sono una giornalista, lavoro nel sociale con i bambini disagiati…” Abbiamo riso entrambi e lui ha ribattuto: “Accidenti, sei più professionale di me, hai anche il registratore con microfono!” E’ cominciata così una conversazione informale, come tra amici di lunga data e tra le molte cose di cui abbiamo parlato c’è stata questa breve intervista:

Nuno, raccontami com’è nata tua passione per il Fado e qualcosa sulla tua collaborazione con Ana Moura...

Quando avevo 16 anni cominciai ad andare ad ascoltare Celeste Rodrigues (sorella di Amália) avevo un’anima, ma ero giovane…non si può percepire il fado senza aver una vita vissuta alle spalle..più tardi cominciai ad ascoltare le canzoni per i loro testi, non per la musica, perché era ciò che più m’interessava e che amavo fare…scrivere testi…il Fado ha emozioni, ha qualcosa nei testi che non si sa da dove viene…si chiama anima…
In questo periodo ebbi la fortuna, essendo giornalista, di conversare e conoscere molte persone nell’ambiente e nella cultura del Fado; ascoltavo Amália (che ebbi il privilegio d’intervistare) Marceneiro, Herminia…e frequentavo le Case di Fado. Quasi tutte le Case di Lisbona sono diventate “turistiche” perché il Fado dopo il 25 Aprile 1974 fu malvisto e le vere case di Fado furono chiuse. Ma due o tre di antica tradizione continuarono: Senhor Vinho (di Maria da Fé), Taverna do Embuçado. Oggi una buona casa è il Bacalhau do Molho (oggi qui si esibiscono, Jorge Fernando, Celeste Rodrigues, Raquel Tavares, Ana Moura) . Una delle migliori, molto simpatica, è vicino al Bacalhau, chiude molto più tardi rispetto alle altre, si chiama Mesa de Frades (Alfama) è un’antica cappella trasformata in Casa di Fado, qui si esibiscono Sofia Varela, Ricardo Ribeiro, Rão Kyao e alcuni artisti della scuola di Fado “aristocratica” di Maria Teresa de Noronha.
Ho scritto per caso Mapa do Coração, Ana e Jorge, miei amici, sapendo della mia passione per la scrittura di testi (ho scritto anche per gruppi Rock) mi hanno chiesto di scrivere un testo…L’ho fatto e devo dire la verità, non mi piaceva…ma poi ascoltando come viene interpretato da Ana ha cominciato a piacermi! Continuerò a collaborare con Ana e Jorge…

Com’è vissuto oggi il Fado dalle giovani generazioni di Lisbona?

Negli anni 90 c’è stata una rivoluzione nel mondo del Fado. Le vecchia generazione di fadisti, oggi convive accanto ai giovani, che cantano, suonano il Fado castiço (tradizionale, classico) e frequentano di più le Case di Fado, rispetto agli anni 80. Il Fado oggi unisce giovani e meno giovani…il nuovo e l’antico.
Angelo Freire, per esempio, ha 18 anni suona la Guitarra Portuguesa ed è un prodigio, suona con Mariza e si esibisce anche alla Tasca do Chico, un’altra Casa in cui si esibiscono molti fadisti importanti…e gli ospiti possono anche cantare il Fado…

La sera del 22 sono stata a Montemurlo per assistere al concerto dell’orchestra Med’set.
Custódio Castelo era li, curvo sulla sua guitarra, l’abbracciava allo stesso modo del grande Paredes…Il concerto è stato entusiasmante e alla fine, con l’adrenalina ormai in circolo dalle prime ore del mattino, sono andata a salutare Custódio e a complimentarmi con lui; sapendo che Nuno gli aveva parlato di me e del mio blog, ho esordito con -Ciao Custódio, sono Luisa, muito prazer!-…Lui è rimasto sorpreso e interdetto (non mi aveva mai vista e io l’ho chiamato per nome!) e io subito ho aggiunto -L’amica di Nuno!- E lui: -Aaaah..!- dopodiché sorridendo mi ha stretto la mano.
A pensarci ora, mi viene da ridere per questo mio comportamento spavaldo!
Abbiamo conversato per qualche minuto in italiano e tra le altre cose, Custódio, umile e sempre sorridente, come del resto tutti i portoghesi D.O.C., mi ha riferito -Ho improvvisato molto con la guitarra stasera...- (n.d.r. Lui ha eseguito in assolo due brani, uno di Paredes e uno di Amália, Io improvviso d’esser giornalista!)…Alla fine della conversazione ha voluto salutarmi con una vigorosa stretta di mano e due accorati baci sulle guance…e io oggi 22 Luglio 2008 sono Muito Feliz perché un virtuoso fadista come lui, sa del mio blog e della mia grande Paixão do Fado!
Evviva l’improvvisazione!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

LUISA... SEI UN MITOOOOOOOOOOO!!!!

mino

Ivano C. ha detto...

Ciao Luisa...
con moltissima emozione, ho riletto questo tuo post. Immagino cosa tu possa aver provato in quei momenti.

Un abbraccio.
Ivano.